Vaccini, l'Italia ordina troppe dosi di Pfizer e Moderna. Figliuolo: "Le regaleremo all'estero"

Secondo quanto dichiarato dal commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo ci sono troppi vaccini inutilizzati. Così tanti che il Generale Figliuolo ha deciso di regalarli all'estero

Il piano vaccini ha subito una svolta inaspettata. Secondo quando dichiarato dal commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, le dosi disponibili di vaccino in Italia sono troppe, e quindi verranno donate all'estero. La notizia dopo che il nostro Paese aveva già consentito all'acquisto di due nuovi vaccini nemmeno autorizzati dall'Ema. La campagna è attualmente in una fase di stabilizzazione avendo raggiunto il 90% di persone con più di 12 anni che hanno completato il ciclo primario, e l’83% ha fatto anche la dose booster. Allo stesso tempo, però, non è previsto un rallentamento delle consegne.

Figliuolo: "Vaccini extra verranno donati"

Il generale Figliuolo ha commentato così la cosa, scrivendo alle Regioni: "Buona parte delle dosi di vaccino mRna (Pfizer e Moderna, ndr) in afflusso nella seconda metà di marzo e nel mese di aprile è stata resa disponibile alle donazioni, sia per supportare paesi in difficoltà sia per non generare surplus di vaccino superiore alle esigenze previsionali". Figliuolo consiglia alle Regioni di fare bene i conti. "Le donazioni richiedono un congruo periodo di pianificazione non inferiore a un mese di anticipo rispetto alle forniture previste". Quindi "laddove dovesse emergere la necessità di riorientare le consegne verso esigenze nazionali e contingenti, sarà necessario operare la scelta con un mese di anticipo".

Eppure, il nostro Paese continua ad importare vaccini nuovi e di cui non si ha l'autorizzazione. Sono due in questo caso le novità che arriveranno a breve nelle strutture di inoculazione. I sieri prodotti da Sanofi/Gsk e da Valneva. Sono vaccini considerati "tradizionali" e non utilizzano la tecnologia a mRna, come Pfizer e Moderna. Dovrebbero servire per convincere gli ultimi italiani non ancora vaccinati sebbene per quello ci sia già Novavax, da poco in Italia.

Di Sanofi/Gsk sono state ordinate 10 milioni di dosi, per una spesa di 40 milioni di euro. Per Valneva, invece, è stato fatto un accordo per un milione di dosi al costo di 16 milioni di euro. Ed alla luce delle dichiarazioni di Figliuolo sarà difficile non solo utilizzarle tutte ma anche convincere gli scettici che avranno sempre più forza decisionale dopo la fine dello Stato di emergenza.