Ucraina ultime notizie, Farnesina lancia appello agli italiani: "Lasciate Kiev, anche in treno"
Il ministero presieduto da Luigi Di Maio verso gli italiani residenti in Ucraina: "Usare treni e mezzi disponibili quando non vige coprifuoco"
In seguito alle ultime notizie sull'intensificarsi dell'offensiva militare della Russia in Ucraina, la Farnesina fa sapere di aver preso posizione e ha lanciato una comunicazione agli italiani presenti in Ucraina. Il ministero presieduto da Luigi Di Maio comunica che "ai connazionali ancora presenti nella capitale Ucraina e dintorni è raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare Kiev, negli orari in cui non c’è il coprifuoco".
Farnesina in azione per rimpatrio dei connazionali, ma non senza problemi
La Farnesina in questi giorni di disagio dovuto allo scoppio della guerra in Ucraina ci tiene a specificare che "si raccomanda la massima cautela", come si legge nel messaggio rivolto ai connazionali sul sito Viaggiare sicuri della Farnesina, nel suo aggiornamento sulla situazione in Ucraina. Sono numerosi i connazionali presenti nei due stati dell'Est, in particolare nella Russia, e già ieri lunedì 28 febbraio la Farnesina tramite un comunicato aveva raccomandato "fortemente ai connazionali presenti in Russia a titolo temporaneo (turisti, studenti, persone in viaggio d'affari e simili) di organizzarsi tempestivamente per rientrare in Italia".
Su questo punto arrivano le testimonianze degli italiani presenti in Russia e che hanno dovuto fare i conti con questa situazione. Laura e Carolina, a San Pietroburgo per l’Erasmus, da giorni provano a tornare in Italia. Tra biglietti comprati per voli poi cancellati, passaporti rifiutati e cancellazioni senza preavviso per le due due giovani studentesse italiane di mediazione linguistica che frequentano l’Università di Sassari sta diventando un calvario.
Carolina ha raccontato: "Aspettavo questo momento da mesi, ho dedicato tutti i miei risparmi non pensavo che il mio sogno potesse trasformarsi in un incubo". Sabato 26 febbraio le due studentesse hanno preso un biglietto per arrivare in treno a Helsinki, in Finlandia. Avrebbero dovuto prendere poi un volo per Roma. All’alba del giorno dopo sono arrivate in stazione a San Pietroburgo ma i passaporti europei non venivano accettati. Solo i russi potevano salire sul treno. Sono state rispedite a casa senza spiegazioni, giustificazioni e senza rimborso, il biglietto costava 200 euro ciascuno. Hanno chiamato il consolato. A rispondere è stato un funzionario che le ha informate di un volo da San Pietroburgo, con scalo a Mosca, direzione Roma. Hanno preso il biglietto aereo, 219 euro cadauno. Dopo un’ora dalla prenotazione del biglietto l’Italia ha cancellato tutti i voli da e per la Russia. Le ragazze denunciano di aver preso coscienza della cosa tramite una storia su Instagram.
Le due ragazze che hanno avuto un contatto telefonico con la Farnesina ma senza ricevere aiuto, attualmente si trovano in volo per Istanbul. Partite senza nessuna sicurezza, sperano di poter prendere il volo che le porti a Roma. Altrimenti le alternative sono poche e incerte.