Stato d'emergenza, il governo proroga al 31 dicembre 2022 per "aiutare la popolazione ucraina"

Approvata in Cdm la proroga dello stato d'emergenza al 31 dicembre 2022. Lo riferisce in una nota Palazzo Chigi affermando che la decisione è stata presa "per gestire al meglio la crisi umanitaria derivante dalla guerra in Ucraina"

Il governo, nel corso dell'ultimo Cdm, ha prorogato lo stato d'emergenza in scadenza il mese prossimo al 31 dicembre 2022. Lo ha riferito in una nota Palazzo Chigi nella quale si è affermato che la decisione è stata presa al fine "di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea". E ancora: "Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto".

Aiuti all'Ucraina

Nel corso della discussione sul nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri si è deliberato l'ok al pacchetto di aiuti per sostenere l'Ucraina. Anche militari, sotto forma di mezzi, materiali ed equipaggiamenti, fanno sapere da Palazzo Chigi. Stanziati infine 10 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali per consentire gli interventi di protezione civile a supporto della popolazione ucraina.

Accoglienza dei rifugiati dall'Ucraina

Nel decreto recentemente approvato dal Cdm si prevede "un incremento di 13mila posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (Cas) e un potenziamento di ulteriori 3mila posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI)". È parte dell'impegno del governo italiano per assistere i rifugiati provenienti dalle zone di guerra: "I cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) - si legge - anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale", sottolinea Palazzo Chigi. E ancora: "Le disponibilità dei Cas e della rete Sai già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini".