Green pass, per Bassetti è una "anomalia che stranieri abbiamo regole diverse dagli over 50"

Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti il fatto che gli stranieri necessitino solo del Green pass base e gli over 50 debbano avere quello rafforzato per lavorare costituisce un'anomalia

Matteo Bassetti alla carica contro il Green pass. Per l'infettivologo la certificazione verde dovrebbe essere eliminata - o perlomeno alleggerita - a partire dal prossimo 31 marzo, vale a dire dal giorno in cui terminerà lo stato di emergenza. Bassetti infatti dichiara che l'obiettivo per il quale il Green pass venne istituito (aumentare la platea di cittadini vaccinati) è stato ormai raggiunto. In tale contesto, una misura del genere non avrebbe più senso di esistere, anche se a detta di esperti come Walter Ricciardi il Green pass dovrebbe invece restare in vigore almeno fino alla fine del 2022.

Green pass, per Bassetti ormai è una "anomalia"

Ai microfoni di Adnkronos Salute, Matteo Bassetti ha dichiarato: "Credo che il Green pass debba essere alleggerito o addirittura eliminato dopo il 31 di marzo. Non è possibile che se sei uno straniero che arriva in Italia devi seguire determinate regole e se sei italiano over 50 ne devi seguire altre. Mi pare evidentemente sbagliato, una anomalia". Per il direttore della Clinica di malattie infettive dell'Policlinico San Martino di Genova infatti: "Dobbiamo ritornare all'obiettivo del Green pass che era quello di far vaccinare gli italiani, ebbene questo è stato raggiunto. Se invece erano altre le ragioni, allora spiegatele agli italiani".

Già in precedenza Bassetti si era mostrato scettico sul mantenimento del Green pass oltre il 31 marzo. Intervistato da Radio Cusano Campus aveva ribadito la necessità di "tirare una riga. A fine marzo avremo un 95% di popolazione guarita o vaccinata, quindi dal 31 marzo basta al green pass. [...] Dalla sua introduzione abbiamo guadagnato il 30% di vaccinati in 5 mesi. Che senso ha mantenere questo strumento? Anche chi ha il Green pass è stufo di questo strumento". Bassetti ha poi dichiarato che quella di mantenere la certificazione verde sarebbe senza dubbio una decisione politica, e non sanitaria.