Il Senatore del Pd Tommaso Cerno e la cocaina trovata a casa: "La ordinava il mio fidanzato"

Tommaso Cerno, Senatore Pd ed ex direttore dell'Espresso, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Roma per traffico di stupefacenti. Ma spiega: "Sapevo, ho collaborato con i carabinieri. La cocaina la ordinava il mio fidanzato"

L'ex direttore dell'Espresso, attualmente Senatore del Pd, Tommaso Cerno coinvolto nell'inchiesta della Procura di Roma per traffico di stupefacenti. Stando alle prime indiscrezioni Cerno sarebbe stato in contatto con gli indagati Danny Beccaria e Clarissa Capone, che nella sua casa avrebbero effettuato quattro consegne di cocaina. Una di queste per valore di 930 euro. Ma, come sottolineato dagli stessi inquirenti, le consegne non erano destinate a lui, quanto al suo fidanzato dell'epoca. A carico di Cerno non ci sarebbero difatti accuse.

La difesa di Cerno

"All’epoca ero fidanzato con un ragazzo che aveva dei problemi - spiega Cerno - Evidentemente quando non ero a casa ha ricevuto gli spacciatori presso la mia abitazione per farsi consegnare cocaina. Io non ne sapevo nulla, né ho mai avuto rapporti con nessuno di loro. Quando mi hanno avvisato, i carabinieri mi hanno anche detto di informarli se ci fossero stati problemi ma nessuno mi ha mai avvicinato". Conclude: "Ho voluto bene a questa persona e sono molto dispiaciuto per lui anche se la nostra storia è finita da tempo".

I fatti risalirebbero al periodo compreso fra settembre e ottobre 2019. Beccaria e Capone sono accusati del reato di concorso in cessione di sostanze stupefacenti "perché in concorso tra loro, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, cedevano sostanza stupefacente del tipo di cocaina", anche al fidanzato di Tommaso Cerno. Che con loro manteneva aperto un canale di comunicazione.