Concessioni balneari, per il governo obiettivo gare dal 2023 e salvaguardia dei piccoli imprenditori
L'opposizione: "No a incursioni straniere nelle nostre spiagge"
Nel pomeriggio del 15 febbraio il CdM dovrà arrivare ad una conclusione sul tema delle concessioni balneari, tanto discusso anche a causa dell'intromissione europea di Gentiloni qualche giorno fa. L'obiettivo su cui lavora il governo, secondo quanto trapela, dovrebbe essere quello di spingere gli investimenti e abbassare il costo di lettini e ombrelloni.
Concessioni balneari, dal 2023 spiagge a chi vince la gara
Niente più proroghe illimitate: le spiagge dal 2023 saranno aggiudicare tramite gara. Con criteri di salvaguardia per i piccoli concessionari, a tutela della specificità italiana. Ma con un obiettivo chiaro: investire pesantemente per migliorare la qualità dei servizi e abbassare le tariffe per tutti.
Le fonti di governo riferiscono in queste ore, che è previsto l'inserimento di un vincolo per chi parteciperà alle gare: dovranno essere dichiarati gli investimenti programmati, spiegare come si intende migliorare il bene demaniale e come si vuole remunerare l'investimento, vale a dire quali tariffe si applicheranno.
Un meccanismo che ha l'obiettivo di frenare la corsa ai rincari che ha portato i prezzi alle stelle su alcuni lidi e a stimolare, con l'apertura alla concorrenza, un effetto concreto di decrescita dei costi per i consumatori. Gli investimenti servono per garantire un aumento della qualità dei servizi e per provocare un effetto di traino sul turismo, massacrato negli ultimi due anni di pandemia e in concorrenza con Paesi come Grecia e Spagna.
Il governo ha deciso di accelerare su questo tema a causa anche della possibile sanzione molto salata che rischia l'Italia dopo l'apertura di una procedura di infrazione da parte di Bruxelles. L'Ue chiede che venga rispettato il diritto sulle concessioni balneari con l'applicazione della direttiva Bolkestein.
Balneari, Meloni: "No a intrusioni straniere nelle nostre spiagge"
Numerosi i tentativi di opporsi alla liberalizzazione delle spiagge italiane da parte dell'opposizione. Giorgia Meloni nelle scorse ore ha annunciato battaglia dichiarando: "Non si esproprino le aziende italiane che hanno investito per dare concessioni a multinazionali straniere", mentre Salvini, intercettato da "l'Aria che tira" su La7, ha commentato: "Pensiamo a difendere le nostre spiagge e i nostri imprenditori".