Covid, riapertura delle discoteche il 10 febbraio: le opinioni di medici e gestori
Da virologi a proprietari di locali notturni, la riapertura delle discoteche prevista per il 10 febbraio febbraio divide l'opinione pubblica
La riapertura delle discoteche potrebbe essere fissata per il 10 febbraio, data in cui gli esperti prevedono un calo dei contagi Covid. Non è ancora chiaro quando si potrà tornare a ballare, ma una ripartenza per il weekend che precede San Valentino sembra rappresentare una possibilità concreta del ritorno alla "normalità" anche per clienti e gestori dei locali notturni, uno dei settori più colpiti dalla crisi pandemica. Ecco tutte le dichiarazioni dai volti più noti dei locali notturni e virologi rilasciate all'Adnkronos.
Riapertura discoteche? "Sono posti più sicuri di altri"
La riapertura delle discoteche, che potrebbe essere fissata il 15 febbraio, tra chi pensa che sia una decisione troppo precoce, e chi la ritiene persino in ritardo, divide l'opinione pubblica e degli esperti. Inizialmente, la riapertura era previsa per il 31 gennaio, ma alla vigilia del Consiglio dei ministri, Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna - ovvero il sindacato dei locali da ballo - è apparso abbastanza rassegnato e ha avanzato una richiesta esplicita: "Sono convinto che per le discoteche dal governo arriveranno nuove restrizioni. Però vorrei che arrivassero anche indicazioni che ci permettono di programmare: ovvero non 15 giorni di proroga ma la certezza che si potrà aprire il 15 febbraio. Anzi, possibilmente il 14 febbraio, San Valentino: sarebbe un bel segnale".
A proposito dell'ultimo rinvio, il produttore discografico Claudio Cecchetto ha detto all'Adnkronos: "É pazzesco, è una storia infinita: nelle enciclopedie fra poco scriveranno 'c’erano una volta le discoteche'. Ora sono a rischio di estinzione". "Ritengo che le discoteche siano posti più sicuri di altri e i gestori vogliono fare andare in maniera corretta le cose, rispettando le regole, perché sono i primi a rimetterci”.
Segue dj Aniceto: "È triste dirlo, ma dagli anziani pieni di pregiudizi al Governo saremo sempre visti come dei diavoli e come vittime da sacrificare, da buttare sulla brace. Forse dovremmo emigrare in Inghilterra dove dal 26 gennaio c’è ‘il libera-tutti’. Viva la monarchia! Meglio poche teste pensanti che centinaia come in Italia".
Covid, "Riaprire le discoteche con buonsenso"
L'event manager Alessandro Asoli, gestore del Circolo degli Illuminati di Roma sottolinea l'attuale clima sfiducia del mondo delle discoteche nelle istituzioni e afferma che "il 50% dei locali ormai non riaprirà più". "Hanno massacrato un settore - afferma Asoli - e la gente ormai prende un volo e va in Messico, Costa Rica, Miami, dove è tutto aperto, dove si può ballare nelle foreste di Tulum accanto all’oceano senza limiti di alcool e capienze".
Anche il virologo Pregliasco è favorevole alla riapertura prevista a San Valentino: "Accontentiamoli, però teniamo conto che sono contesti a rischio". Sottolinea che è importante "considerare anche le esigenze di tutti i lavoratori", ad esempio i proprietari delle discoteche che "sono stati massacrati" dalla restrizioni attuate per arginare il Covid. "Va tenuto conto dell'esigenza di riaprire e anche del desiderio di tanti di ritornare alla normalità. Io dico facciamolo, ma con grande buonsenso".
Per la microbiologa Maria Rita Gismondo non ha senso lasciare le discoteche chiuse perché i ragazzi "organizzano comunque le feste a casa". Nei locali, anzi, ci sarebbero più controlli, "per esempio si potrebbe anche chiedere un tampone rapido o una verifica all'ingresso di qualche tipo. Nelle feste private questo non accade e si possono creare focolai". "Quindi sì all'apertura delle discoteche - concorda Gismondo - con un opportuno controllo".
Covid e riapertura discoteche: "Meglio aspettare"
Tra chi ritiene che sia una decisione ancora troppo precoce c'è Tito Pinton, che ha un'opinione completamente diversa dai suoi colleghi. Il patron del Muretto di Jesolo, dell’Extra Extra di Padova e del Musica di Riccione e New York ritiene che il numero dei contagi sia "devastante" e per lui "va bene che si aspetti per riaprire le discoteche. Purché non si vada oltre febbraio."
Per Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit le discoteche sono "uno dei posti a maggior rischio di trasmissione dell'infezione da Sars-CoV-2" per questo afferma che "si potrà parlare della riapertura dei locali da ballo solo con l'arrivo dell'estate e non prima". Anche l'immunologo Mauro Minelli è della stessa opinione, ritenendo che "sarebbe meglio aspettare primavera, perché a differenza di cinema e teatri - le discoteche - non possono contemplare l'uso della mascherina.