Super Green pass, è già un super flop: troppa confusione
Nella giornata odierna è entrato in vigore il nuovo Decreto che prevede il super Green pass. Purtroppo però il primo giorno si è rivelato un flop clamoroso a Milano, in quanto non tutti hanno capito bene le nuove disposizioni del governo
Dopo la giornata odierna, il super Green pass si è rivelato decisamente un flop. Nella città metropolitana di Milano vi è troppa confusione e i controlli sono stati blandi o inesistenti. A raccontare il caos meneghino sono state due giornaliste del quotidiano Il Giornale.
Il Super Green pass si è rivelato un super flop, confusione in bar e ristoranti
Che i Decreti del governo emessi durante la pandemia fossero un grosso enigma già si sapeva, ma dopo il Decreto che prevede il super Green Pass, che è entrato in vigore oggi, c'è stata veramente troppa confusione. I primi a non comprendere come funzioni il super Green pass sono stati proprio i gestori di bar e ristoranti. Nella maggior parte dei locali di Milano, la convinzione comune era che il super Green pass fosse rilasciato solo dopo la terza dose di vaccino anti Covid. Questo ha indubbiamente creato tensioni tra gestori e clienti. In molti casi, i gestori dei locali erano convinti che fosse necessario il super Green pass per consumare al banco in quanto posto all'interno del locale, quando invece per quello basterebbe anche solo il Green Pass semplice. In alcuni casi, invece, non sono mancati i cosiddetti "furbetti", sia tra i camerieri che tra i clienti. Molti camerieri non hanno richiesto il Green pass, e alla domanda: "Ma non mi controlla il certificato?", hanno risposto dicendo di averli controllati tutto il giorno e di aver preso una piccola svista. Tra i clienti invece non sono mancati i certificati falsi, nella maggior parte dei casi riconosciuti dai gestori o dai camerieri, che hanno accompagnato i "truffatori" alla porta.
Super Green pass: meglio le stazioni, così così i mezzi pubblici
Grosso flop anche sui mezzi pubblici. Molti si aspettavano un regime di polizia assoluto sui controlli nei mezzi pubblici, soprattutto in metro. Le intenzioni del Viminale erano quelle: controlli a tappeto senza pietà e blitz sui mezzi in transito. La realtà dei fatti è stata l'opposto. Alcuni controllori dell'Azienda Trasporti Milanesi (ATM), hanno dichiarato alle giornaliste del quotidiano Il Giornale: "Mi avevano detto che avremmo fatto i controlli in entrata e uscita della metropolitana. Questa mattina ho scoperto che solo alcuni di noi avevano l'app del governo e sono stati mandati sui mezzi. Non si capisce niente". Ciò nonostante, però, in alcuni punti della città i controlli ci sono stati, ma si tratta delle stazioni principali che di solito sono uno scalo o si intrecciano con altre linee. Unico posto in cui i controlli sono stati fatti in maniera impeccabile è all'interno delle stazioni ferroviarie, ma questa non era di certo una novità.
Le forze dell'ordine sono stanche e chiedono più personale
In mezzo a tutto questo trambusto, a dover fare uno sforzo disumano, sono le nostre forze dell'ordine. Sia la Polizia di Stato che l'Arma dei Carabinieri, hanno detto che purtroppo c'è carenza di personale, in quanto molti agenti sono andati in pensione. Il pensionamento però è una cosa naturale, ciò che è illogico è non avere delle disposizioni precise e delle unità adeguate, mandando in sovraccarico e quindi in tilt il sistema dei controlli. La città di Milano è fin troppo vasta e parlare di una sola zona della movida o di assembramenti è riduttivo. Spesso le forze dell'ordine per coprire tutti i turni e controllare a tappeto il territorio sono costrette a fare straordinari oltre che orari di lavoro improponibili, perché oltre a gestire i controlli legati all'emergenza Covid, devono comunque garantire la sicurezza contro la micro e macro criminalità. Risulta davvero impossibile poter quindi garantire un controllo al 110% per ogni zona di Milano e seppure fosse, le unità impiegate non sono per niente proporzionali al quantitativo di gente che si riversa in strada. Tutto questo porta a dover fare dei controlli non a tappeto ma a campione. Spesso, con questa metodologia di controllo, a prescindere da cosa si pattugli, ci si ritrova a controllare persone perfettamente in regola e lasciarsi sfuggire invece i trasgressori. Un appello diretto al governo, per rendere i controlli ancora più efficaci, arriva da Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma, che ha chiesto: "più assunzioni nel Comparto Difesa e Sicurezza: la coperta è corta e non si possono distogliere gli uomini in uniforme dal controllo del territorio".