Green pass, controlli a tappeto del N.A.S.: sanzionate anche le farmacie
Il N.A.S. in quasi più di un mese ha emesso sanzioni a molte attività commerciali che non rispettavano l'obbligo di Green pass. Alcune farmacie e ambulatori di analisi sono andati incontro a sanzioni penali
Il N.A.S. ha individuato parecchie violazioni da parte di bar e ristornati dell'obbligo di richiedere il Green pass ai clienti. Sono oltre 12mila i controlli effettuati dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, che hanno sanzionato 778 trasgressori.
Green pass, il N.A.S. ha individuato violazioni da parte di attività commerciali
La norma che prevede l'obbligo del Green Pass nei luoghi al chiuso è stata introdotta il 15 ottobre 2021, da quella data i controlli da parte del N.A.S. sono significativamente aumentati. Nel giro di quasi più di un mese, oltre 778 persone tra: gestori di attività, lavoratori privati e consumatori, hanno trasgredito le regole imposte dal governo. Sebbene si tratti di un numero alto, fa comunque ben sperare visto che i controlli sono stati circa 12mila. Il rapporto del N.A.S., come riportato da Adnkronos, ha evidenziato che tra le 778 persone sanzionate, 428 di queste erano titolari di bar, ristoranti, sale scommesse, palestre, centri estetici e massaggio. Le sanzioni sono scattate in quanto questi non chiedevano il Green Pass per accedere nei locali interni. Le altre 350 sanzioni sono state applicate nei confronti dei clienti e utenti, mentre 68 sono state contestate a dipendenti impegnati in attività lavorative sebbene privi di Green pass.
Non solo Green Pass, controlli anche nelle strutture sanitarie
Oltre alle attività commerciali citate in precedenza, sono state oggetto di controlli da parte del N.A.S. anche le farmacie e gli ambulatori di analisi. L'obiettivo dei controlli era verificare che si rispettassero tutte le norme igieniche e di sicurezza relative all'esecuzione dei tamponi. In questo caso sono state controllate 1.200 attività e sanzionate 42 di esse. Oltre alla multa, è arrivata anche la sanzione penale, poiché le strutture avevano locali non idonei o non autorizzati, non sono stati utilizzi dispositivi di protezione individuale, sono stati applicati prezzi per i test superiori a quelli calmierati, ed è stata omessa l'alimentazione della banca dati sanitaria usata per la tracciatura dei contagi.