Omicidio Ercolano, gli investigatori: "Raffica colpi, ragazzi uccisi senza scampo"
"Almeno 26 minuti tra spari Palumbo e chiamata al 112"
I ragazzi uccisi a Ercolano "non potevano avere scampo", ha detto il gip di Napoli Carla Sarno nell'ordinanza con la quale ha disposto la prosecuzione della custodia cautelare in carcere nei confronti del 53enne che ha sparato ai giovani. L'autotrasportatore, residente in via Marsiglia, secondo la ricostruzione dei carabinieri, avrebbe fatto fuoco dal balcone della sua abitazione. Da casa sua avrebbe dunque esploso 11 colpi di pistola contro l'auto uccidendo i due giovani. Poi, dal momento degli spari alla chiamata dei soccorsi, sarebbero passati almeno 26 minuti.
Omicidio Ercolano, gli investigatori: "Ragazzi uccisi senza scampo"
La ricostruzione dei fatti denota "un'incontrollabile aggressività, nonché un'allarmante pervicacia nell'intento delittuoso". Ricostruzione dei fatti che è stata facilitata dall'esame dei video estrapolati dall'impianto di sorveglianza dei vicini di casa di Palumbo, dai quali è emerso che dal momento degli spari, avvenuto tra le 00.25 e le 00.28 del 29 ottobre, alla successiva chiamata effettuata da Palumbo al 112, "erano trascorsi almeno 26 minuti". Dall'esame delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza, scrive il gip, appare chiaro che "Palumbo si trovava sul balcone del suo appartamento, che è sopraelevato di circa 2-3 metri rispetto alla strada". Palumbo quindi "sparava dall'alto verso il basso puntando contro l'autovettura".
La visione delle immagini, scrive ancora il gip, "dimostra che l'autovettura delle vittime che si stava allontanando è stata bersagliata da ben 11 colpi esplosi dal Palumbo. Le vittime non potevano avere scampo, considerato che era davvero ridotta la distanza dell'auto su cui viaggiavano i due giovani e la raffica di colpi di arma da fuoco esplosa da Palumbo, soggetto avvezzo all'uso delle armi, in quanto cacciatore e titolare di regolare porto d'armi". Dopo circa 10 minuti, "si vede Palumbo uscire di casa, dirigersi verso l'autovettura, fermarsi poco distante e poi tornare a casa".
Le vittime, Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, frequentavano abitualmente la zona di via Marsiglia, in località San Vito. A spiegarlo sono stati gli amici dei due ragazzi. Un'amica avrebbe inoltre riferito che Tullio e Giuseppe "erano amici da anni ed entrambi erano soliti frequentare la zona di San Vito, in quanto qui abitano alcuni amici e di solito Tullio si recava per fare footing o per andare a giocare a calcetto in un campo situato poco distante".