Open Arms, processo a Salvini: l'udienza è stata rinviata al 17 dicembre
Il leader della Lega arriva a Palermo con l'avvocato Giulia Buongiorno: "Penso di essere l'unico ministro in Europa che va a processo per aver fatto il proprio dovere"
Rinviato al prossimo 17 dicembre il processo Open Arms che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per aver impedito, nel 2019, alla nave della Ong con 147 migranti a bordo di attraccare al porto. Il segretario del Carroccio insieme al suo legale, l'avvocato Giulia Bongiorno, sono arrivati intorno alle 10 di sabato 23 ottobre 2021 al Carcere Pagliarelli di Palermo per la prima udienza. Presenti nell'aula-bunker blindata il Procuratore Francesco Lo Voi, l'aggiunta Marzia Sabella e il pm Geri Ferrara.
Open Arms, Salvini: "Ho fatto il mio dovere, sono tranquillo"
Mentre membri della Polizia e dei Carabinieri presidiano la zona limitrofa al Carcere Pagliarelli, Matteo Salvini arriva a Palermo e si dice "tranquillo". Il leader della Lega, imputato nel processo Open Arms, dovrà rispondere all'accusa di sequestro di persona per aver bloccato la nave con oltre cento migranti in mare.
Nell'udienza la Procura di Palermo ha citato a deporre, tra gli altri, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, l'ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e tre politici che nel 2019 facevano parte del Governo: si tratta dell'ex vice premier Luigi Di Maio e degli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa Elisabetta Trenta. Indicato inoltre da alcune parti civili come testimone anche l'attore statunitense Richard Gere, il quale, proprio mentre Salvini aveva impedito l'attracco di Open Arms al porto, era salito a bordo della nave ad aiutare i migranti e ad attendere l'autorizzazione del leader della Lega.
Venerdì 22 ottobre si è svolta una conferenza stampa prima dell'udienza in cui lo stesso Matteo Salvini ha dichiarato: "Spero che il processo non si trasformi in un festival del cinema. Penso di essere l'unico ministro in Europa che va a processo per aver fatto il proprio dovere".
A rispondere alle dichiarazioni del segretario della Lega un giorno prima del Processo è Oscar Camps, fondatore della Ong Open Arms: "Siamo qui per avere giustizia. Assicurare un porto sicuro non è una scelta politica ma di umanità", afferma. "Noi abbiamo rispettato le convenzioni internazionali. A prescindere dalla politica le persone soccorse in mare vanno salvate", conclude.