Vaticano: annullato il rinvio a giudizio del cardinale Becciu
Il processo è ora azzerato e riparte da ipotesi di reato secondarie
Il processo sui fondi alla Santa Sede che ha scosso il Vaticano arriva a una svolta: sono stati annullati tutti i rinvii a giudizio per gli indagati, sui quali ora penderanno solo dei capi d'accusa secondari. Un altro stop che si mette tra lo scandalo degli immobili gestiti dallo Stato pontificio e la Giustizia.
Processo azzerato
"Il Tribunale vaticano ha annullato il rinvio a giudizio di Fabrizio Tirabassi, dipendente del reparto amministrativo della Segreteria di Stato e di altri importanti e fondamentali protagonisti della vicenda come il card. Angelo Becciu, i finanzieri Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi e di mons. Mauro Carlino", viene annunciato ini una nota diffusa alla stampa. Un risultato per molti inaspettato e scandaloso, che potrebbe inceppare il meccanismo delle indagini che dovranno approfondire la rete di relazioni dietro ai fondi della Santa Sede.
L'indagine era partita dallo scandalo intorno al prestigioso immobile di Sloane Square, a Londra. Oggi la decisione del Tribunale vaticano ha "azzerato e limitato ad ipotesi di reato secondarie", come spiegano gli avvocati Massimo Bassi e Cataldo Intrieri, difensori dell'amministratore Tirabassi.
"Non solo, continuano, il Tribunale ha respinto anche la richiesta di mantenere 'riservate' le effettive dichiarazioni del principale teste di accusa mons. Perlasca ai promotori ed ha chiesto notizie agli inquirenti sulla condizione di indagato del prelato in altri processi al fine di valutare se citarlo in aula assistito da un avvocato. Ricordiamo che Perlasca inizialmente indagato e gravemente indiziato per gli stessi reati è stato archiviato senza un formale provvedimento che motivasse tale scelta".
"Il rinvio al 17 Novembre allo stato non riguarda gli imputati stralciati, di fatto il processo è ad oggi paralizzato nonostante i tentativi del Tribunale di riportare il procedimento entro i i canoni di legittimità e legalità previsti dalle norme internazionali e sino ad oggi gravemente trascurati", concludono gli avvocati.