Morisi e la droga dello stupro, le chat segrete con escort: "Cerco qualcuno per sballare"
Il messaggio nella chat del sito di incontri gay, Grinderboy: "Ma quando sareste liberi? Perché io sono già in onda"
"Cerco qualcuno con cui divertirsi... bere, sballarsi. Ma quando sareste liberi? Perché io sono già in onda", questo uno dei messaggi mandati alle 3.13 del 14 agosto da Luca Morisi, ex responsabile della comunicazione social di Matteo Salvini, ora indagato. Il suo interlocutore era un ragazzo rumeno che si fa chiamare Alexander e propone di estendere l’invito a un amico, un ventenne che fa l’escort sotto il nome di Nicolas e si chiama Petre, anche lui rumeno. Morisi e Alexander si accordano sulle prestazioni e sul prezzo, e parlano di droga dello stupro, di "divertimento".
Morisi le chat segrete: "Cerco qualcuno per sballare"
Attraverso quei messaggi, riportati in esclusiva da Il Corriere della Sera, si possono ricostruire alcuni passaggi fondamentali che la Procura di Verona sta cercando di accertare. Dalle chat si evince che la droga dello stupro non è di Morisi. Sarebbe tale Alexander a proporla e a volerla portare. Lo dice quando non sa ancora se il suo cliente accetterà o no la presenza dell’amico Petre, quindi fra i due escort è lui ad averne la disponibilità. La ricostruzione degli orari dimostra che per l’incontro a base di sesso a pagamento e droga i due ragazzi sono arrivati a casa di Morisi, a Belfiore all'alba.
Alle tre del mattino Morisi scrive ad Alexander: "Ciao, ti ho visto sul sito, sto cercando per nottata insieme sex & fun, stanotte o domattina. Ospito e ho anche divertimento. Vorrei stare varie ore. Se sei libero ne parliamo. Scusa orario". La risposta: "Certo. Quanti anni hai? Dove ti trovi?". Qui Morisi mente sulla sua età: "Ho 35 anni". "Ok, io attivo dominante. Ho pure amico se vuoi, tutta la notte", propone Alexander. Morisi accetta. "Fai metà di bonifico ora e metà dopo, quando stiamo lì", chiede Alexander. "Basta che siete seri e non mi prendete in giro", si preoccupa Morisi. "Noi seri, certo. Facciamo bene il nostro lavoro, mica è la prima volta che ci mandano un anticipo per spostarci", risponde la escort. "Ok, per me è la prima volta — precisa il social media manager —. Importante è che state qua un bel po’". Risposta: "Sì sì, facciamo con calma".
Poi la conversazione entra nei dettagli. Alexander: "Poi ti portiamo anche G. Vedrai ti piacerà molto, ti assicuro". Per gli investigatori sta parlando della Ghb, la "droga dello stupro". Su questo le versioni dei due ragazzi divergono: Alexander dirà di averla avuta da Morisi, Petre giura di non sapere chi l’abbia messa nello zaino. Morisi capisce: "Conosco, non lo faccio da un sacco". "Tu cosa usi?", continua Alexander. "Oggi c",risponde Morisi, dove "c" vuol dire la cocaina che i carabinieri hanno poi trovato a casa di Morisi.
E ancora: "Fatemi uno sconto". "Oh... mi hai fatto solo 500! Ho detto 2.000 totale", si lamenta Alexander. "Non mi hai detto 500?", risponde Morisi. "No, 500 per le spese di viaggio, 1.500 per noi. Almeno 1.000 euro...". Morisi: "Dai fatemi sconto, non sono un vecchio di m...". "Devi mandare. Già te l’ho fatto, caro. Sono le 4 del mattino. Dopo mandami anche la posizione con via e numero che partiamo subito. Intanto fai il bonifico". Sono le 4.37 quando Alexander annuncia al suo interlocutore sconosciuto che lui e l’amico stanno partendo: "Stiamo per uscire". Morisi conferma: "Dovreste arrivare a Belfiore per le 6.40".