Rapina a Cuneo, il gioielliere aveva sparato ai due delinquenti. Ora è accusato di omicidio

Durante una rapina al suo stabile, Mario Roggero aveva ucciso due dei banditi e ne aveva ferito un terzo. Adesso l'accusa è di omicidio plurimo

Nuova svolta nel caso della rapina a Cuneo nel quale il gioielliere dello stabile attaccato aveva ucciso due delinquenti. Le accuse nei confronti di Mario Roggero sono cambiate, se prima rischiava il carcere per eccesso colposo di legittima difesa adesso invece dovrà rispondere di omicidio doloso plurimo.

Rapina a Cuneo, il gioielliere che aveva ucciso gli aggressori accusato di omicidio

Il 28 aprile Mario Roggero ha reagito in modo estremo a una rapina presso la sua gioielleria in Grinzane Cavour, provincia di Cuneo, uccidendo due dei tre rapinatori presenti nel suo stabile. L'uomo aveva aperto il fuoco con una pistola detenuta illegalmente e ucciso due dei delinquenti, mentre il terzo è semplicemente rimasto ferito.

A seguito dell'incidente l'accusa era quella di eccesso colposo di legittima difesa, ma adesso dovrà rispondere di omicidio doloso plurimo, tentato omicidio per il terzo aggressore e porto illegale di arma comune da sparo. A comunicarlo è la Procura di Asti nella figura del procuratore Vincenzo Paone, che dopo aver coordinato le indagini ha trovato che il gioielliere avrebbe sparato ai rapinatori "disarmati, scaricando l'intero caricatore". Un gesto estremamente violento anche a fronte di un'aggressione al suo locale, che per gli inquirenti è da punire secondo i massimi estremi di legge. Secondo la procura, la reazione particolarmente violenta di Roggero avrebbe fatto la differenza tra l'accusa di omicidio e quella di legittima difesa. Come si legge nella chiusura delle indagini, Roggero ha sparato ai delinquenti "per cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa patrimoniale". Ecco così che scatta l'accusa di omicidio doloso, con l'aggravante della detenzione illegale di arma da fuoco.

Rapina a Cuneo, da vittima a carnefice: il gioielliere accusato di omicidio plurimo

A incastrare Roggeri sarebbe stato l'esame balistico, che ha chiuso le indagini del Comando Compagnia Carabinieri di Alba ricostruendo l'accaduto in quella giornata di fine aprile. L'aver scaricato l'intero caricatore contro i rapinatori e il porto abusivo d'armi hanno fatto cambiare faccia a questo crimine finito nel sangue, e adesso a pagarne le conseguenze saranno sia aggressori che aggredito. Rimangono invece le accuse anche per l'unico superstite dell'incidente, il rapinatore Alessandro Modica, accusato di rapina pluriaggravata. Reato per il quale è reo confesso e per cui si trova in custodia cautelare in carcere. Scagionato invece suo padre, Giuseppe Modica, che era sotto indagine per aver aiutato il figlio criminale a fuggire dopo la rapina.