Omicidio Ziliani: spunta il giallo sui genitori di Mirto Milani
Temù: dopo la morte della vigilessa, i genitori del ragazzo indagato si sono accasati nell'abitazione di Laura
Le indagini sull'omicidio di Laura Ziliani proseguono e ogni giorno si scoprono altri dettagli loschi, come il fatto che in seguito alla scomparsa della vigilessa, i genitori di Mirto Milani si siano immediatamente trasferiti nella casa della vittima. Per gli investigatori, Milani è la vera mente dietro alla tragedia, il 27enne lecchese che aveva condotto diverse ricerche in rete tra cui "come uccidere la gente", "piante velenose", "crimine perfetto" e altre.
Omicidio Ziliani, spunta il giallo sui genitori di Milani
Mirto è al momento indicato come 'manipolatore' delle sorelle Silvia e Paola, più fragili di lui, scrive il gip Alessandra Sabatucci nell'ordinanza con cui ha fatto finire in manette tutti e tre per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Dietro alle azioni e ai piani di Mirto, ci sarebbe il movente economico. Ma la novità riguarda i genitori di Milani, che potrebbero diventare dei nuovi osservati speciali in questa brutta vicenda. Originari di Calolziocorte, la coppia è stata fina da subito notata dalla vicina di casa di Laura Ziliani, che spiega il fatto che il giorno seguente alla sua scomparsa di Laura, i due si sono presto trasferiti nella sua abitazione.
"Il pomeriggio successivo alla scomparsa di Laura - spiega Nicoleta Chirica, la vicina - ho notato che i genitori di Mirto si sono 'accasati' nella casa di Laura in via Ballardini. Penso che addirittura abbiano sempre dormito nella camera di Laura in quanto vedevo le luci e i movimenti all'interno. Addirittura quando Silvia e Paola hanno deciso di tornare a Brescia sono sempre rimasti nella casa di Laura continuando a fare le pulizie. Ho notato anche che dapprima hanno appeso alcune giacche alle finestre e successivamente hanno messo delle tende che non erano mai state messe da Laura".
Lucia, la seconda sorella - unica non indagata -, ha raccontato che mamma e suocera avevano un 'rapporto difficile'. Anche nonna Marisa aveva perplessità su Mirna Donadoni, la quale "si metteva a disposizione del figlio trasferendosi col marito Temù nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa per pulire gli appartamenti, apportare migliorie, riparare guasti e gestendo le locazioni per i turisti - ha scritto il gip -. Era la Donadoni a trovare un legale che si occupasse del rendiconto delle rendite della consuocera". In 'innumerevoli' conversazioni "incitava, stimolava e spingeva il figlio a gestire con più fermezza le locazioni in relazione agli importi e al rientro di arretrati". "Vi dico una cosa importante - dice Mirto alle sorelle in auto, il 28 maggio - I miei sicuramente verranno anche loro a Temù questa sera. Prendono una lavatrice, quella grossa da 8 kg, che adesso però non stanno utilizzando, ce la portano su così nel caso possiamo usare quella per lavare le cose". Paola, la 19enne, risponde con un semplice: "Grazie mille, fantastici". Ancora Mirto: "Poi loro hanno detto che nel caso si fermano anche su per seguire le ricerche visto che noi non saremo li. Così fan vedere che c'è la presenza di qualcuno e non è che noi ce ne stiamo fregando. E nel caso così per gli affitti che c'ho su io... Guardano loro".