Inefficienza uffici pubblici a Milano: Il Giornale d'Italia denuncia, Brunetta invia ispettori e coinvolge Lamorgese e il prefetto di Milano. Sala: "Stiamo verificando". Bernardo assente ingiustificato
L'avventura tragicomica del nostro collaboratore "Ugo Fantozzi" ha dato il via a una serie di controlli al Municipio 5 di Milano ed è stata ripresa da molte testate nazionali
Ancora poche risposte riguardo alla situazione del Municipio 5 di Milano denunciata dal nostro collaboratore che, sentendosi preso in giro per l'accaduto, si è firmato Ugo Fantozzi. La storia risale allo scorso 3 settembre ed è andata in scena nell'ufficio comunale del capoluogo lombardo. Con la scusa del Covid (ormai diventato il grande alibi per ogni inefficienza), scrive lo sfortunato Ugo Fantozzi su Il Giornale d'Italia, il Comune di Milano era aperto al pubblico ma non offriva nessun servizio. Quindi, di fatto, era come se fosse chiuso.
La storia raccontata da Il Giornale d'Italia è rimbalzata su molti profili social e sulle principali testate nazionali, raggiungendo anche le alte sfere del Governo che si sono mosse per verificare la situazione. Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha prontamente dato riscontro all’accaduto, inviando gli ispettori nell’ufficio in questione, nonché avvertendo il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e coinvolgendo il prefetto di Milano Renato Saccone, chiedendogli di impegnarsi per un rapido controllo.
Inefficienza uffici pubblici Milano: Covid come alibi per non fare nulla
Una situazione di inefficienza ripresa da Tgcom 24, la Presse, la Repubblica, Open, La Stampa, Money e altre testate internazionali che di bufala, purtroppo, non ha nulla. Ebbene sì, non si è trattato di una parodia, ma di una pura e semplice verità, seppur raccontata con ironia dal nostro collaboratore sotto la firma di Ugo Fantozzi (che, per precisarlo ancora una volta, è solo uno pseudonimo).
Sotto i riflettori è finito il Municipio 5 di Milano, quello situato in Viale Tibaldi 45, dove i dipendenti hanno usato il Covid come alibi per non svolgere correttamente il proprio lavoro. In altre parole, dopo i dipendenti pubblici che timbrano e vanno a fare la spesa o il secondo lavoro, abbiamo quelli che si trincerano dietro la scusa del Covid, rifiutandosi di erogare il servizio pubblico in assenza di prenotazione pur con uffici completamente vuoti.
Il nostro collaboratore, che per la comicità dell'accaduto si è paragonato appunto al celebre personaggio creato dal genio di Paolo Villaggio, si era recato lì solo per il rinnovo del permesso di parcheggio e transito nella ZTL ticinese, ma era stato respinto e invitato a "prenotare telefonicamente" per avere un appuntamento. Peccato però che gli uffici alle spalle dei dipendenti fossero completamente vuoti. Nessuno in fila, nessuno fuori e nessuno che sembrava intenzionato a entrare.
Nonostante ciò, Ugo Fantozzi è stato invitato a uscire dall'ufficio e prenotare al telefono. Cosa che ha fatto, senza sapere che la sua pessima esperienza con gli uffici pubblici non era ancora finita. Indovinate infatti alla fine chi gli ha risposto? La stessa persona che gli aveva imposto di telefonare e di presentarsi un altro giorno! Insomma, ci sarebbe da ridere, se fosse davvero un film di Fantozzi, ma questa è la vita reale e a ridere proprio non riusciamo.
Della vicenda sono stati informati sia il Sindaco uscente di Milano Beppe Sala, sia il candidato sindaco per il Centrodestra Luca Bernardo. Sala si è limitato a riferire che sta "raccogliendo le informazioni per una risposta circostanziata” (anche se dai suoi uffici ci è stato chiesto se Ugo Fantozzi fosse un collega!); mentre Luca Bernardo, che ne avrebbe potuto approfittare in vista delle elezioni, si è dimostrato assente ingiustificato, non rispondendo né commentando in alcun modo. Ci domandiamo a questo punto quale sia la sua visione degli uffici pubblici.
Intanto, in attesa di una risposta esaustiva, vi invitiamo a rileggere o, se non lo avete ancora fatto, a leggere per la prima volta l’ultima avventura tragicomica di Ugo Fantozzi (qui il link), certi che se Paolo Villaggio fosse ancora in vita avrebbe apprezzato l’omaggio e forse avrebbe avuto ispirazione per un nuovo film sul ragioniere più famoso della storia d’Italia.