Laura Ziliani, arriva la svolta sul caso: arrestate le due figlie
In manette le due figli e il fidanzato della maggiore. Laura era scomparsa l'8maggio a Temù, il corpo ritrovato tre mesi dopo
C'è una svolta nel caso Laura Zuliani, sono infatti state arrestate le due figlie e il fidanzato della maggiore. Stamattina a Bescia i Carabinieri del Comando Provinciale della città, coordinati dalla Procura della Repubblica di Brescia, hanno dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Misura emessa dal Gip del Tribunale di Brescia nei confronti delle due sorelle di 26 e 19 anni, figlie dell'ex vigilasse, scomparsa da Temù nella mattinata dell'8 maggio 2021, e del fidanzato della sorella maggiore.
Morte di Laura Ziliani, arrestate le due figli e il fidanzato della maggiore
Durante le indagini, gli addetti ai lavori hanno riscontrato numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati. Troppi i dubbi o i punti che non tornavano, di conseguenza i carabinieri della Procura hanno ritenuto poco credibile la versione dell'infortunio o del malore in montagna. Per questo, già da fine giugno i tre erano stati iscritti nel registro degli indagati come l'accusa di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere.
Le indagini svolte hanno fornito diversi spunti per continuare a dubitare delle parole dei tre arrestati. Nella mattina della tragedia, erano state proprio le due figlie a dare l'allarme, intorno alle 12.00, tramite una chiamata al 112, dove segnalavano il mancato rientro della loro mamma, uscita di casa verso le 7.00 per andare a fare una passeggiata nella frazione di Villa Dalegno. Laura sarebbe dovuta rientrare a casa per le 10.00, per poi andare con le figlie alla discarica locale per buttare via dei vecchi materassi. Poco dopo la segnalazione della scomparsa, si sono mobilitati un consistente numero di soccorritori composto da personale dei carabinieri, del soccorso alpino, e dei vigili del fuoco. Non è poi mancato l'apporto di numerosi volontari, pronti a perlustrare il luogo della presunta scomparsa. Ma il corpo di Laura non era stato trovato.
Fin dall'inizio, i carabinieri hanno avuto grosse perplessità sulla tenuta logica della ricostruzione dei fatti esposta dai tre arrestati. In seguito ad accurate indagini, sono state riscontrate numerose anomalie nel racconto fornito dai tre ragazzi, circostanza che ha spinto la Procura a ritenere poco credibile la versione dell'infortunio o del malore in montagna da parte di Laura. Per questi motivi, a fine giugno, le due figlie dell'ex vigilasse e il fidanzato della più grande erano stati iscritti nel registro degli indagaticon l'accusa di omicidio volontario aggravato da occultamento di cadavere. Ad insospettire, sono stati soprattutto il fatto che le figlie abbiano dato l'allarme troppo in fretta, inoltre è stato ritrovato il telefono cellulare della donna, oggetto che Laura invece teneva sempre con se, trovato sotto una panca in cantina.
Ad andare contro la teoria di una scomparsa, è da segnalare anche il fatto che il 23 maggio è stata ritrovata una scarpa della donna, che, in base alle parole delle figlie, Laura indossava la mattina in cui non è più tornata a casa. Il fatto curioso, è che la scarpa è stata ritrovata nel torrente Fumeclo, in un punto che sarebbe incompatibile con la direzione verso monte che avrebbe intrapreso l'ex vigilasse. Agli inizi di Giugno e sempre nel fiume Fumeclo, poco distante dall'abitazione della donna, è stato ritrovato un jeans femminile rovesciato, compatibile con quello indossava Laura la mattina della scomparsa. E ancora, è stata ritrovata l'altra scarpa della donna, che, secondo le indagini, sarebbe stata posizionata collocata nel luogo del ritrovamento proprio dai tre arrestati, con lo scopo di depistare le attività investigative, con l'intento di ampliare l'ipotesi dell'infortunio o del malore.