13 Luglio 2021
Fonte: lapresse.it
Sono sette le misure cautelari nei confronti di alcuni educatori di un noto centro disabili di Varese: l'accusa è quella di violenze e maltrattamenti aggravati e continui nei confronti degli ospiti della struttura. Per i sette soggetti ora vige il divieto di avvicinamento alle vittime e quattro di loro dovranno anche rispondere all'ipotesi di reato di abbandono di minori e/o incapaci. È questo l'esito delle indagini attuate dai carabinieri di Azzate partite lo scorso marzo, dopo che i genitori di un minorenne disabile, insospettiti dai comportamenti del figlio, avevano sporto denuncia.
I carabinieri hanno così dato il via a un blitz nel centro disabili di Varese che ha portato a sette misure cautelari sotto ordinanza del gip del Tribunale della città lombarda. A coordinare le indagini è stata la locale Procura della Repubblica. Per tutti gli - ormai ex - educatori della struttura socio-sanitaria vige il divieto di avvicinamento alle persone offese. I sette sono ritenuti responsabili di gravi lesioni in quanto avrebbero - secondo quanto riporta l’Arma - "abitualmente maltrattato diversi ospiti minori disabili agli stessi affidati per ragioni di cura, sottoponendoli a quotidiane vessazioni e violenze, consistenti in ripetute offese verbali, strattonamenti, minacce e percosse, nonché omesso i doverosi controlli, non impedendo che le persone offese ponessero in essere atti autolesivi”.
In alcuni casi inoltre gli indagati - conclude il comunicato dei carabinieri - avrebbero "abbandonato i minori lasciandoli da soli in stanza, così da porre in pericolo l’integrità psicofisica dei medesimi, oppure, pur presenti, hanno cagionato per colpa, non accudendo con attenzione e cura i minori, le lesioni personali, non intervenendo per interrompere le crisi o i gesti autolesivi, lasciando che i minori si procurassero lesioni, abrasioni e ferite”.
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