Migranti, barcone si ribalta al largo di Lampedusa: morte 7 donne e dispersi bambini

Una delle donne vittime era in stato di gravidanza, altre due sono in gravissime condizioni. 9 dispersi tra cui dei bambini

Un barcone di migranti si è ribaltato all'alba al largo di Lampedusa. Al momento le vittime sono 7, tutte donne, una delle quali in stato di gravidanza. Stando al racconto dei 46 sopravvissuti i dispersi dovrebbero essere 9, per la maggior parte sarebbero bimbi, almeno 5. Le motovedette della Guardia costiera, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri continuano la ricerche in mare. Due donne sopravvissute sono in gravissime condizioni, una delle quali con un edema polmonare acuto è stata intubata. Entrambe sono state trasferite in elisoccorso a Palermo.

Migranti, naufragio al largo di Lampedusa

Il barcone carico di migranti si è capovolto a circa 5 miglia da Lampedusa. Tutto sarebbe avvenuto velocemente e all'improvviso, e molti sarebbero caduti in mare. Secondo la ricostruzione dei sopravvissuti l'imbarcazione era partita dalla Tunisia. La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per naufragio e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'obiettivo è di individuare gli scafisti e anche i basisti in Tunisia.

"Questa ennesima tragedia nel Mediterraneo è straziante, cosa altro deve accadere per far capire all'Italia ed all'Europa che così non si può andare avanti" ha detto il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. "Chiedo un incontro al presidente Draghi - ha aggiunto - non si può continuare con la logica di una continua emergenza: bisogna affrontare l'intero fenomeno dei flussi migratori con un approccio differente, libero dalle speculazioni della contrapposizione politica e incentrato sulla vera tutela dei diritti umani. E bisogna farlo subito perché mentre la politica continua a discutere, la gente muore in mare".

"Sempre la stessa storia. Sempre nello stesso periodo. Adesso c'è questa nuova tragedia, ci stracceremo le vesti e ci sarà una pioggia di indignazione. Qualche giorno e poi torneremo alle solite cose, ai soliti discorsi. La verità è che la questione immigrazione è una bomba umanitaria che colpevolmente si sottovaluta e non penso ci voglia grande intelligenza per comprendere che questo è un fenomeno che deve essere affrontato ai massimi livelli con serietà e decisione" ha dichiarato all'Adnkronos il sindaco di Pozzallo (Ragusa) Roberto Ammatuna. Una storia che purtroppo la Sicilia vede ripetersi di continuo. "Fa rabbia perché parliamo di esseri umani, di donne, bambini - ha continuato Ammatuna - I numeri degli sbarchi sarebbero numeri ridicoli per Paesi come l'Italia o per l'Europa se solo il tema immigrazione fosse affrontato davvero e con fermezza. Abbiamo assistito da poco all'ultimo summit europeo che si è concluso allo stesso modo di sempre: con un rinvio". Una politica "ferma" è l'accusa del primo cittadino di Pozzallo. "Avevo tanta fiducia in Draghi - ha detto il sindaco - E' vero che è premier da poco tempo ma non mi sembra che neanche lui abbia ottenuto grandi risultati".

Migranti, continuano gli sbarchi a Lampedusa

Il barcone naufragato non era l'unico in viaggio verso Lampedusa questa notte. Un barcone con 101 migranti a bordo è stato intercettato dagli uomini della Guardia di finanza al largo della più grande delle Pelagie. Ancora prima erano sbarcate 126 persone, tra cui 6 donne e 4 bambini, soccorse dalla Capitaneria di porto, così come altri 26 migranti. Al largo delle coste joniche calabresi invece due imbarcazioni a vela con a bordo 179 migranti: 80 sulla prima (fra cui tre donne e decine di minori) e 99 sulla seconda (fra cui sei donne e tre minori). Le due imbarcazioni, intercettate ieri pomeriggio, erano dirette verso le coste di Crotone. La Guardia di Finanza ha fermato anche i due presunti scafisti, entrambi di nazionalità ucraina. Le due barche a vela sono state scortate fino al porto di Crotone dopo che la GdF ne ha preso il controllo. I migranti a bordo sono di nazionalità iraniana, irachena, egiziana, siriana, marocchina e afghana.