Covid-19, vaccino? Due dosi non bastano più. Con le varianti serve la terza dose
Si fa largo l'ipotesi del secondo richiamo per i sieri anti coronavirus, probabilmente a partire da inizio 2022. Una necessità dovuta anche alla diffusione delle varianti
Una terza dose di vaccino contro il Covid-19? Più che possibile, anzi probabile. L'ipotesi continua a prendere corpo con il passare del tempo, a causa dell'aumento di contagi dovuti alle varianti, in particolare la variante Delta, e soprattutto per i dubbi che persistono sulla durata dell'immunità data dalle normali due dosi di vaccino.
Vaccino anti Covid, serve la terza dose?
Un po' in tutto il mondo ricercatori, medici e istituzioni sanitarie si chiedono se una terza dose sia necessaria, magari a partire dall’autunno per chi era stato tra i primi a essere vaccinato all’inizio del 2021. Ancora non ci sono risposte e si continuano a effettuare ricerche per comprendere l'effettiva copertura garantita dai sieri.
Vaccino, Rasi: "Terza dose? Verosimile, ma aspettiamo gennaio"
Sul tema iniziano a esprimersi anche specialisti italiani. Sarà necessaria la terza dose di vaccino? "Intanto facciamo la seconda dose a tutti... La terza dose prima o poi, è verosimile che si farà, ma personalmente penso che sarebbe saggio andare verso una terza dose modificata. Comunque non c'è questa urgenza e aspetterei fino a gennaio. Poi vediamo in base anche alle varianti", ha detto Guido Rasi, microbiologo e consulente del commissario per l'emergenza Figliuolo.
Le conseguenze della terza dose sulla campagna vaccinale
Un intervento influente, che chiarisce una volta di più che non è ancora completamente chiaro se l'organismo umano sviluppi o meno una memoria immunitaria del virus sul lungo periodo o se invece mantenga una memoria solo bel breve periodo e dunque torni poi a essere vulnerabile.
Le conseguenze non sono solo sulla salute, ma anche sulla fattibilità della campagna vaccinale, già con qualche stop e arranco sulle due dosi. Soprattutto a causa della scarsità delle dosi disponibili. E' chiaro che la necessità di una terza dose causerebbe serie conseguenze sulla campagna vaccinale, soprattutto nei paesi meno provvisti di sieri.