Funivia Mottarone news: s'indaga anche su Alpyland, la pista gestita da Nerini

"Sapevamo dei pericoli dei forchettoni, ma temevamo di perdere il lavoro": le ultime news sulla Funivia del Mottarone e la confessione degli addetti ai lavori

Emergono altri dettagli inquietanti sulla vicenda che ha sconvolto l'Italia lo scorso 23 maggio: dai più recenti verbali degli interrogatori emerge che gli addetti ai lavori della Funivia del Mottarone erano a conoscenza dell'uso dei forchettoni perché "Tadini voleva così". Ecco le ultime news sulla Funivia del Mottarone, alcuni impiegati rivelano: "Giri di prova con turisti a bordo".

Funivia Mottarone news: s'indaga anche su Alpyland, la pista gestita da Nerini

Sono in corso altre due inchieste per altrettanti incidenti avvenuti sul Mottarone. Sono a carico della procura a Verbani. La circostanza è presente negli atti del procedimento sulla sciagura dello scorso 23 maggio, costata la vita a 14 persone, perché l'impianto interessato è la Alpyland, una pista su rotaia, la cui gestione è riconducibile a Luigi Nerini, uno degli indagati per il caso della funivia. Gli incidenti si sono verificati nel 2017 e nel 2019 provocando il ferimento di un dipendente e di un passeggero. 

Il reato ipotizzato è di lesioni colpose. La procura di Verbania si è servita della circostanza per chiedere la custodia cautelare per Nerini, il quale, secondo i pm, aveva manifestato "insofferenza ad uno scrupoloso rispetto delle misure di sicurezza volte a tutelare l'incolumità degli utenti di tale genere di impianti". Il gip ha respinto la proposta.

Funivia Mottarone news, addetti: "Giri di prova con turisti a bordo"

Non si fermano le indagini per cercare di fare luce sulla tragedia del Mottarone dove lo scorso 23 maggio 14 persone hanno perso la vita. Secondo quanto apprende il Corriere della Sera, sono stati interrogati dalla Procura gli addetti ai lavori e qualcuno ha parlato di "forchettoni visti con i passeggeri a bordo" perché "Tadini - il capostazione - voleva così". Altri invece riferiscono di non aver mai ricevuto un idoneo corso di formazione, mentre altri ancora rivelano: "Giri di prova" per testare la sicurezza "con i turisti dentro la cabina".

A riportare i verbali è il Corriere della Sera, dove si legge il racconto rilasciato agli inquirenti da Pietro Tarizzo, l'operatore che quel 23 maggio controllò le funi della Funivia Stresa-Mottarone. "Quella mattina - inizia l'addetto - per la corsa di prova, non sono salito da solo ma con altre 12 persone, oltre al mio collega Zurigo". Tarizzo parla di un "giro di prova" che, di norma, veniva fatto già con i turisti a bordo. Ordine di Luigi Nerini, confessa l'addetto. "Quella mattina ci ha detto: 'Il gruppo sale con voi'".

E proprio quella mattina il proprietario dell'impianto era presente: "C' erano lui e la signora Patrizia - racconta ancora Tarizzo - sono andato a verificare le funi tenditrici. Ho fatto un controllo visivo puntando una pila su tutti i trefoli. Non c'erano anomalie. Dopodiché siamo saliti con le 12 persone sul Mottarone". Poi, a nome di tutti gli addetti, ammette: "Sapevamo dei pericoli dei forchettoni, ma temevamo di perdere il lavoro".

Funivia Mottarone, macchinista "Tadini ordinò di lasciare i forchettoni"

Ma Tarizzo non è l'unico a gettare luce sul malfunzionamento della Funivia del Mottarone. "Era Tadini a ordinare l'applicazione dei ceppi sui freni d' emergenza anche durante il regolare funzionamento dell' impianto" rivela il macchinista Stefania Bazzarro. "Quando gli ho chiesto se dovessi toglierli lui mi ha risposto di lasciarli dov'erano che c'era un problema ai freni". Per gli inquirenti sembra ormai una certezza che a causare il disastro sia stato l'inserimento dei forchettoni. Inserimento - secondo quanto emerge dalle dichiarazioni- voluto proprio da Luigi Tadini. 

Di diversa idea è invece il vetturino della Funivia Stresa-Mottarone, Ahmed El Khattabi, per il quale sarebbero invece state dimenticanze: "É capitato di far viaggiare i passeggeri nella cabina con i ceppi. Per quanto ne so io succedeva quando l'addetto si dimenticava di toglierli. Ma è severamente vietato farle viaggiare così" si legge sul Corriere della Sera.

Dimenticanze o meno, tutti gli addetti della Funivia sembrano concordare però su una cosa: Tadini è il responsabile della strage. "Io ho messo e tolto" i forchettoni "diverse volte" racconta intanto Fabrizio Coppi, agente di stazione. "Ricordo di aver chiesto chiarimenti a Tadini, quando mi ordinò di non levarli. Disse: prima che si rompa una traente o una testa fusa ce ne vuole. All'inizio mi disse: stai tranquillo che tanto non succede niente. Il mese dopo fui costretto a calare 38 persone da una cabina bloccata".