Coprifuoco in Italia, Costa: "A giugno probabile addio". E sulle mascherine...
Il sottosegretario alla Salute: "Fine luglio ipotesi stop mascherine all'aperto"
Il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha affermato che da giugno in poi potrebbe essere abolito il Coprifuoco, mentre, per quanto riguarda le mascherine "a fine luglio stop mascherine all'aperto". "Mi auguro che già la prossima settimana ci possa essere un allungamento almeno di un'ora o anche di 2 ore", ha fatto sapere Costa. "E credo che il mese di giugno possa essere un mese dove poter valutare l'ipotesi di abolire il coprifuoco". Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa ha parlato ospite del programma 'Vediamoci chiaro' su Tv2.
Coprifuoco in Italia, Costa: "A giugno probabile addio e da luglio via anche le mascherine"
"Dobbiamo essere convinti di quello che stiamo facendo - ha proseguito Costa - altrimenti perdiamo credibilità. Se ogni mese somministriamo 15 milioni di dosi di vaccino, significa che da qui a luglio somministreremo 45 milioni che, sommati ai 25 milioni già somministrati", ci portano "a oltre 60 milioni di vaccini. Quindi credo che a fine luglio saremo in una percentuale di immunizzazione importante che ci permetterà anche di prendere in considerazione l'ipotesi di togliere le mascherine all'aperto".
Costa ha parlato anche del Green Pass: "C'è un elemento sul quale la politica deve fare una riflessione, cioè prevedere anche la gratuità dei tamponi altrimenti si rischia di non mettere tutti i cittadini sullo stesso piano. Se un nostro concittadino contrae il Covid viene curato gratuitamente e il vaccino viene somministrato allo stesso modo gratuitamente. Quindi anche sul tampone una riflessione di gratuità dovremmo farla".
Infine, per quanto riguarda invece il vaccino anti-Covid di Pfizer "il richiamo viene fatto a 42 giorni e questo ci permette di procedere più rapidamente nella somministrazione delle prime dosi". "Ci siamo assunti la responsabilità di fare questa scelta - ha precisato Costa - che non è politica, ma una scelta che la politica ha fatto sulla base di documenti e pareri da parte del Cts e l'Aifa. Oggi il richiamo è stabilito a 42 giorni e chiediamo che i territori si attengano a questa prescrizione. Ci sono delle evidenze scientifiche. E la comunicazione da parte di Pfizer non aiuta a creare un clima e un rapporto di fiducia, però le regole che abbiamo stabilito sono chiare".