Libia, spari contro i pescherecci italiani: ferito un comandante

Il comandante dell'Aliseo è stato ferito da colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica

Ancora problemi tra Libia e Italia sul confine marittimo, manifestati dall'ennesimo atto di forza della Guardia Costiera libica che ha esploso alcuni colpi d'arma da fuoco contro alcuni pescherecci italiani. A quanto ha appreso l'agenzia di stampa Adnkronos, il comandante di un peschereccio italiano, l'Aliseo, è rimasto ferito da colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica circa 75 miglia a nord est di Tripoli.

La Guardia Costiera inoltre avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco di avvertimento intimando all'Aliseo e a un altro peschereccio, l'Artemide, di fermarsi.

Libia, spari contro i pescherecci italiani: ferito un comandante

La situazione è molto serie. Solo pochi giorni fa, infatti, la notte tra il 2 e il 3 maggio un gommone dell’autoproclamato Esercito nazionale libico ha tentato di sequestrare dei pescherecci italiani 35-40 miglia al largo di Bengasi, il capoluogo della Cirenaica. Secondo la testata Prima Pagina Mazara i militari libici hanno "esploso colpi in aria" per intimare al comandante del peschereccio “Michele Giacalone” di fermarsi.

"I libici sarebbero saliti a bordo e in maniera molto brusca hanno chiesto di arrestare i motori, poi uno di loro avrebbe danneggiato il radar di bordo. Insomma, erano convinti di portar a termine il sequestro", ha scritto la testata siciliana, citando la testimonianza dell’armatore Luciano Giacalone. A evitare una nuova crisi diplomatica tra Italia e Libia, dopo il caso dei 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti con la forza a Bengasi per ben 108 giorni, è stato l’intervento della fregata militare Alpino.