Roma, 19enne compra il "veleno del web" e si suicida: è l'ennesimo caso
Cresce la preoccupazione per il "veleno del web": sempre più giovani ragazzi si tolgono la vita con una sostanza acquistata facilmente su internet a un prezzo stracciato. Scatta l'allarme e la Procura apre un'inchiesta per istigazione al suicidio
È allarme social: ieri un 19enne di Latina, in provincia di Roma, si è suicidato dopo aver comprato una dose di nitrito di sodio, il cosiddetto "veleno del web". Ma purtroppo questo non è il primo caso: in pochi giorni altri due giovani sono deceduti a causa di questa sostanza, facilmente reperibile su internet. Al momento i casi accertati salgono a tre, ma potrebbero essere molti di più.
Roma, 19enne compra il "veleno del web" e si suicida: è il terzo in pochi giorni
Fabio, 19 anni, si era da poco diplomato al liceo linguistico di Latina e ha deciso di togliersi la vita in un hotel romano nei pressi della Stazione Termini. A dare la notizia è il giornale "Il Messaggero", che precisa che il ragazzo "si è suicidato comprando delle sostanze sul web".
Si tratta di una sostanza apparentemente innocua utilizzata nell’industria alimentare come colorante: il nitrato di sodio. Quest'ultimo - denominato "il veleno del web" - è facilmente reperibile su internet: chiunque lo può acquistare a un prezzo bassissimo. Il prodotto è incolore e insapore, ma se viene ingerito si può trasformare in un potente veleno tale da risultare mortale.
Veleno del web: che cos'è e perché è così pericoloso. Aperta indagine
Ma Fabio non è il primo a morire a causa di questo veleno. Secondo quanto si apprende dalle ultimi indagini anche un altro ragazzo, un 18enne di Bassano del Grappa, solo quale giorno fa si è suicidato con il nitrato di sodio durante una lezione da remoto, con la Didattica a Distanza. E così anche un altro giovane, a metà febbraio, si era tolto la vita in un pensione romana bevendo un bicchiere di veleno.
Ciò che accomuna questi tre ragazzi è proprio tale "veleno del web", la modalità di reperimento e le dosi ingerite che hanno portato alla morte. Si indaga per istigazione al suicidio: le morti a causa del nitrato di sodio potrebbero essere ben più numerose, motivo per cui i giovani sembrano essere in pericolo.
Mentre la Procura di Latina ha deciso così di aprire un fascicolo, parenti e amici del 19enne fanno sapere che Fabio era un ragazzo timido, introverso, sensibile e con delle fragilità che - secondo quanto si apprende - sarebbero esplose proprio durante il lockdown più severo a casa.