Variante indiana del Covid in Italia, Zaia conferma: "Casi registrati in Veneto"
Il Governatore conferma almeno due casi di pazienti affetti dalla variante indiana del Covid
L'India è sconvolta da quella che è stata definita "la variante indiana del Covid", che già potrebbe essere arrivata in Italia. Lo ha confermato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. "Oggi a Bassano (paese in provincia di Vicenza, ndr) abbiamo i primi due pazienti", ha detto il Governatore della Lega. Si tratta di "due indiani, padre e figlia, con la variante indiana". Zaia ha parlato nel corso del consueto punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.
Variante indiana Covid in Italia, dopo la conferma sale la preoccupazione
Dopo le varianti inglese, sudafricana, brasiliana e chi più ne ha più ne metta, ora si aggiunge anche la variante indiana, la quale, almeno stando alle parole di Luca Zaia, sarebbe già approdata in Italia. La sopracitata variante, stando agli esperti, potrebbe essere divampata in India come conseguenza delle mancate restrizioni da parte delle autorità competenti.
L'India, lo ricordiamo, risulta essere in grave difficoltà per la seconda ondata di Covid. Tanto che tanti altri Paesi in tutto il mondo sono intervenuti in suo aiuto. I primi sono stati Germania, Gran Bretagna e Usa, che hanno promesso di collaborare con la sanità e alla popolazione del Subcontinente indiano in tempi rapidi. Da Berlino, nei prossimi giorni, arriveranno ossigeno e materiale sanitario per affrontare una situazione dai contorni sempre più drammatici. L'ultimo bollettino, infatti, parla di 353mila casi registrati nelle ultime 24 ore.
Variante indiana del Covid, l'intervento della Germania, Regno Unito e Usa
"La seconda ondata attualmente sta colpendo l'India con una potenza senza precedenti". Si ritiene giusto "agire rapidamente per fermare l'ingresso della nuova variante in Germania". Queste le parole del il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, in un'intervista al 'Rheinische Post'. "Potranno entrare in Germania solo presentando un test con esito negativo e dovranno restare in quarantena per 14 giorni. Maas ha quindi affermato che la Germania farà il massimo per aiutare l'India a superare questa fase di emergenza.
Anche dal Regno Unito arrivano segnali di solidarietà. "Faremo il possibile per alleviare le sofferenze dell’India", ha detto il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, in un'intervista a 'Sky News'. "Il Regno Unito invierà in India ventilatori e ossigeno, cose che sono davvero necessarie in questo momento. La pressione sugli ospedali in India sta diventando insostenibile e faremo la nostra parte per assicurarci che i nostri amici in India ricevano tutto il supporto possibile. Se ricordate, abbiamo commissionato un numero enorme di ventilatori per alleviare la pressione sui nostri ospedali: è giusto condividerli ed aiutare l'India nel momento del bisogno". "Se necessario, metteremo a disposizione aerei militari o noleggeremo altri aerei: faremo tutto il possibile per alleviare le loro sofferenze", ha concluso.
Infine, anche gli Stati Uniti si sono dichiarati disponibili a inviare aiuti all’India. "I nostri cuori sono rivolti al popolo indiano nel mezzo dell'orribile pandemia di Covid-19. Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner nel governo indiano e forniremo rapidamente ulteriore supporto al popolo indiano e agli eroi dell'assistenza sanitaria dell'India" ha scritto su Twitter il segretario di stato americano, Antony Blinken.
Variante indiana del Covid, caratteristiche e sintomi, Galli: "Pericolosa"
Per il momento non si conoscono tutti i dettagli su questa nuova variante indiana del Covid 19. In ogni caso, le sue caratteristiche e i sintomi per riconoscerla dovrebbero essere simili a quelli delle altre varianti. La variante scoppiata in India, dunque, si presenta molto più aggressiva rispetto al Covid come lo conosciamo, con una maggiore capacità di contagio e di impatto sul corpo umano. Non si sa ancora se i vaccini siano in grado di tenerla sotto controllo, anche se in questo senso, dalla comunità scientifica, continua a filtrare ottimismo.
L'Unione europea si è detta più che preoccupata. "Allarmati dalla situazione epidemiologica in India. Siamo pronti a sostenere. La Ue sta mettendo insieme risorse per rispondere alla richiesta di assistenza dell'India attraverso il meccanismo di protezione civile europea. Siamo pienamente solidali con l'India", ha scritto su Twitter, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Tra i tanti medici che sono intervenuti, tra cui i soliti Massimo Galli e Matteo Bassetti, filtra invece ancora molta preoccupazione. "Pericolosa", "stare attenti", e "non abbassare la guardia", queste per il momento le parole più utilizzate tra gli esperti.
Variante indiana del Covid in Italia, virologo Maga: "Qui niente allarme"
"Quello che sta succedendo in India non è dimostrato che sia dovuto esclusivamente a questa variante", ha detto invece il virologo Giovanni Maga, direttore dell'l'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia. In Italia, continua, "non ci sono motivi di allarme per la variante indiana del virus Sars-Cov2. Quello che sta succedendo in India" con news drammatiche in arrivo dal Paese e "con il grande aumento dei casi, non è dimostrato che sia dovuto esclusivamente a questa variante". E ancora: "Sappiamo che nel Paese circolano, come in tutti i Paesi, moltissime varianti. Il problema dell'India è che si tratta di un Paese con una densità di popolazione molto elevata e che a rafforzare le misure di contenimento fa fatica. La situazione indiana è completamente diversa dalla nostra".
Maga ha inoltre asserito che queste varianti "circolano da mesi, ma nei Paesi occidentali ci sono stati pochissimi casi. E non ci sono nemmeno segnali che ci sia un'espansione in atto". La variante indiana, dice ottimista, "non sembra in grado, in alcun modo, di cambiare il quadro della nostra epidemia". Infine: "Dobbiamo ricordare che siamo in una situazione in cui c'è un virus che circola ancora in maniera significativa, il ceppo dominante è quello inglese che sappiamo essere più contagioso. Quello che serve, ed è sufficiente, è mantenere le regole di prudenza. Con mascherina, distanziamento e igiene. Questo ci si protegge contro qualsiasi variante".