Andrea Scanzi vaccinato, il medico lo incastra: "Me lo ha chiesto lui"
Emergono altre novità sul caso di Scanzi: le dichiarazioni del medico curante incastrano il giornalista che continua però a difendersi.
É ancora bufera su Andrea Scanzi: sarebbe stato lui a chiamare il medico per chiedere di essere subito vaccinato contro il Covid-19. Ad affermarlo è il suo dottore, Roberto Romizi, intervistato a Non è l'arena su La7. Dopo settimane di tentativi andati a vuoto, l'inviata di Massimo Giletti è riuscita a rintracciarlo e, visibilmente in imbarazzo, ha accettato di rispondere ad alcune domande.
Andrea Scanzi vaccinato, il medico lo incastra: "Me lo ha chiesto lui"
Andrea Scanzi, giornalista del Fatto quotidiano vaccinato ad Arezzo nella lista dei cosiddetti "riservisti" avrebbe - secondo quanto racconta Romizi - chiamato il suo medico per farsi somministrare il vaccino. "È stato lui a contattarmi? Questo mi sembra scontato" afferma il dottore.
"Mi ha scritto per chiedermi questo - continua - senza voler passare avanti a nessuno". Poi ha aggiunto: "Non conosco i suoi genitori". Frase che però ha subito scatenato polemiche. Ricordiamo infatti che Scanzi ha giustificato il suo vaccino anti-Covid con la motivazione di essere figlio unico di due genitori anziani e in fascia a rischio (non ancora vaccinati al momento dello scandalo).
"Il termine 'caregiver' non mi ricordo che lo abbia usato" precisa ancora dottor Romizi. "Ha detto di avere i genitori fragili, affetti da patologie importanti. Neanche mi ha chiamato, mi ha scritto". Infine il medico del giornalista conclude: "La stampa ha forse riportato involontariamente varie imprecisioni sul mio ruolo, che è stato solo quello di mettere in contatto Scanzi con la Asl".
Vaccino Scanzi, Giletti smaschera le sue bugie: ecco cosa è successo
Non si ferma dunque la polemica sul vaccino ad Andrea Scanzi, il giornalista sul banco degli imputati per una somministrazione del siero AstraZeneca che, probabilmente, non gli spettava. Per giustificare un passo falso, Scanzi si è avvalso di differenti e contraddittorie scusanti che, tuttavia, non hanno convinto molto. Anche l’opinione pubblica e la carta stampata si sono divisi tra innocentisti e colpevolisti, seppur l’ago della bilancia, ogni ora che passa, sembra sempre più favorevole ai secondi.
Come riportato dal sito ilgiornale.it, tra coloro che hanno chiesto chiarezza c’è il renziano Matteo Ansaldi, che sulla sua pagina Twitter ha tuonato: “Mentre Cartabianca ha esaltato senza contraddittorio il modello saltafila di Scanzi, dalla tv commerciale e Giletti è arrivata una lezione di giornalismo e onestà intellettuale, con un'inchiesta che ha fatto chiarezza. E La7 ha sospeso la collaborazione. La Rai fa finta di nulla?”. Proprio Massimo Giletti, ieri, durante la sua trasmissione, ha smontato colpo su colpo le scuse del giornalista del Fatto.
Andrea Scanzi vaccinato: tutte le scuse del giornalista
Scanzi si è giustificato dicendo che il vaccino rischiava di essere buttato. Il conduttore di Non è l’arena ha a questo punto ricordato che il siero di AstraZeneca può essere conservato in frigorifero per 48 ore. Al resto ha pensato Evaristo Giglio, direttore Asl di Arezzo: ha “smascherato” le scuse del giornalista facendo a pezzi la sua tesi difensiva.
"Scanzi, da quello che lui e il suo medico di famiglia hanno detto, sarebbe un caregiver di questi famigliari ammalati che risultano nella lista dei vulnerabili, ma non è uno stato di polizia così che io possa andare a vedere se è vero. Se a me il medico di famiglia fa una segnalazione del genere lo metto lì in attesa".
"Quando mi chiamò il suo medico io gli dissi che prima di Scanzi ce n’erano tanti altri. Quindi lui poteva aspettare. Ma il medico di base del giornalista gli ha detto che Scanzi avrebbe aspettato, l’importante è che prima o poi fosse stato chiamato al momento opportuno” ha raccontato Giglio, sottolineando le pressioni sia da parte del medico di base che dello stesso giornalista che ha chiamato personalmente il medico per ribadirgli la sua disponibilità.
Pesino la sua ex collega Sandra Amurri non ha fatto sconti: “Non è che uno si sveglia la mattina ed è caregiver: ha cercato di mettere le pezze ma è andata male! Anche avesse avuto il diritto a vaccinarsi, avrebbe dovuto dire chiamate altri che ne hanno bisogno più di me".
A spiegare la poca credibilità della versione di Andrea Scanzi ci ha pensato anche Antonio D'Urso, direttore generale della Asl Toscana sud est: "Ha dichiarato di essere un caregiver, come ha fatto anche in alcune interviste in televisione. Il piano nazionale vaccinazione indica come caregiver le persone che sono indicate dalla persona disabile. Gli uffici stanno verificando questo. Ma, Scanzi non avrebbe in ogni caso potuto vaccinarsi come caregiver.
"La vaccinazione con Astrazeneca, in questo momento è limitata ad alcune categorie: personale scolastico, personale delle forze armate e delle forze dell'ordine, persone tra i 70 anni compiuti e gli 80 da fare. Se Scanzi non aveva queste caratteristiche non poteva accedere alla vaccinazione" ha spiegato ancora D’Urso. Sono, tuttavia, le date ad inchiodare il cronista alle proprie responsabilità: "Il decreto parla di conviventi e di caregiver e questi ultimi sono venuti fuori con il piano vaccino del 13 marzo. Fino ad allora i caregiver, come le persone fragili, non venivano vaccinati".
Scanzi vaccinato, Boschi su tutte le furie: "Non ha detto la verità"
Anche Maria Elena Boschi è intervenuta sul caso del giornalista Andrea Scanzi vaccinato con una dose, a suo dire "avanzata", del vaccino contro il Covid di AstraZeneca. "Scanzi non poteva essere vaccinato", ha tuonato la parlamentare di Italia. "Ha mentito". Il giornalista è continua a essere al centro delle polemiche dopo aver dichiarato tramite le proprie pagine Facebook, con soddisfazione, di essersi vaccinato.
Scanzi vaccinato, Boschi su tutte le furie
"C’è un giornalista pagato dalla Rai, dal Fatto Quotidiano e da La7 per insultarci costantemente in TV", ha iniziato la Boschi su Facebook. "Si chiama Andrea Scanzi. La sua volgare mediocrità non merita commento. Ma ciò che io trovo vergognoso è che Andrea Scanzi, già sostenitore della tesi 'il corona virus è solo un raffreddore', si sia vaccinato in Toscana, non solo saltando la fila ma mettendo insieme una squallida lista di bugie".
"Ha detto - continua la Boschi - che doveva fare il caregiver dei suoi genitori e vorrei capire quando, visto che è sempre in giro. Peraltro i suoi genitori fortunatamente stanno bene. Ha detto che si è iscritto a una lista 'di riserva' e si è scoperto che la lista semplicemente non esisteva. Ha detto di aver rispettato le regole quando invece le ha violate in modo squallido, mentendo a tutti".
E ancora: "Si dice: ma le regole in Toscana sono così. No, le regole non sono così. Scanzi non poteva vaccinarsi. In Toscana una come me - che è avvocato - avrebbe potuto vaccinarsi un mese fa. E chi tra i miei colleghi lo ha fatto, ha rispettato le regole. Se non l’ho fatto io, nonostante abbia voglia come tutti di tornare ad abbracciare i miei nipotini, è stato per evitare polemiche dei moralisti contro di me".
"Pensate che quando sono stata a Otto e Mezzo anziché parlare della crisi di governo mi hanno fatto il processo perché - in un parco pubblico - ho baciato il mio fidanzato abbassando la mascherina: chissà cosa avrebbero detto se mi fossi vaccinata, rispettando le regole ma prima di altri. Chissà se Lilli Gruber adesso incalzerà il suo opinionista prediletto Scanzi per il vaccino come ha fatto con me per un bacio con la mascherina abbassata", aggiunge la deputata.
Infine: "Scanzi infatti non aveva nessun titolo per saltare la fila: ha fatto prevalere la sua arroganza, le sue paure, le sue menzogne. E adesso dice addirittura che dovremmo ringraziarlo. Mi domando: ma perché gli italiani devono pagare con i soldi del canone Rai un uomo così? Perché ormai è chiaro che tipo di moralismo senza morale abita la redazione del Fatto Quotidiano: il loro odio contro di noi provoca due pesi e due misure, sempre. Ma la Rai? Chi ha deciso che dobbiamo pagare il canone per un bugiardo come Scanzi?".