Roma, Globe Theatre occupato dai lavoratori dello spettacolo: "A noi gli occhi"

Nel teatro di Gigi Proietti, gli addetti al mondo dello spettacolo e della cultura combattono per la riapertura: ecco cosa sta succedendo al Globe Theatre di Roma.

Continuano le proteste contro le chiusure: un ingente gruppo di lavoratori dello spettacolo e della cultura stanno occupando il Globe Theatre di Roma. A più di un anno dal blocco delle attività in cinema e teatri, coloro che sono fermi da tempo chiedono, ancora una volta, di riaprire e tirare finalmente un sospiro di sollievo.

"Non vogliamo una riapertura senza sicurezza, che ci faccia ripiombare in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie" sostengono i partecipanti alla protesta presso il famoso Globe Theatre. E ancora: "Riapriamo questo spazio a tutte le precarie, a tutti gli sfruttati, per riappropriarci di un tempo di confronto e autoformazione".

Alle loro spalle risalta lo striscione che ricorda il grande Gigi Proietti. "A noi gli occhi, please" recita la scritta. "Tutto si sta svolgendo nel rispetto delle disposizioni sanitarie - continuano i lavoratori dello spettacolo -, tutte e tutti si sono sottoposti a tampone" prima di partecipare all'occupazione del teatro romano.

Riapertura cinema e teatri: parla Franceschini

Raddoppiare il numero di spettatori, no ai tamponi 48 ore prima dello spettacolo e incentivare le rappresentazioni all'aperto: queste le idee di Dario Franceschini, Ministro dei beni culturali, per far ripartire cinema, teatri e altri luoghi di cultura.

Un settore, quello dello spettacolo, colpito più che mai dalla crisi Coronavirus: i luoghi di cultura sono stati i primi a chiudere quando richiesto dal Governo ma, ancora oggi, hanno le serrande abbassate. Cinema bui, teatri vuoti e musei chiusi a distanza di più di un anno da inizio pandemia. Cosa possiamo fare allora per far ripartire il mondo dello spettacolo?

A rispondere alla domanda è il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini che spinge per la riapertura di cinema e teatri, almeno in zona gialla. Non se ne parlerà dunque fino al 30 aprile, data in cui scadrà la decisione del Governo di cancellare questo colore dalla mappa dell'Italia.

Cinema e teatri

Intanto però - dopo le centinaia di manifestazioni in tutto il mondo per la ripartenza dello spettacolo - Franceschini avanza ipotesi su cinema e teatri. In collegamento con gli esperti del Cts, il ministro ha puntato sulla necessità di trovare soluzioni che vengano incontro ai luoghi di cultura e a chi in questi ci lavora.

Il settore dello spettacolo per l'Italia deve, secondo Franceschini "essere considerato essenziale al pari della scuola" e dunque, bisognerebbe procedere subito con le riaperture, anche e soprattutto per qui lavoratori che da oltre un anno fanno i conti con le chiusure imposte dal Governo.

Riapertura cinema e teatri

Pur mantenendo la linea di prudenza, Franceschini dice no all'ipotesi di sottoporre gli spettatori 48 ore prima degli spettacoli a un tampone. A insorgere contro questa proposta è stata anche l'Agis - associazione generale dello spettacolo - poiché sarebbe "un elemento di discriminazione sociale, oltre che un ulteriore disincentivo alla partecipazione" sottolinea il presidente Carlo Fontana.

Il Ministro però ribadisce alcune precauzioni da adottare in caso di riaperture: obbligo di mascherina, divieto di mangiare in sala, divieto di assembramento e rigorosa osservazione delle distanze interpersonali. Regole a cui noi tutti siamo già abituati. Allora cosa si aspetta a riaprire i luoghi di cultura?

Al momento gli attuali protocolli prevedono di poter riempire le sale di cinema e teatri solo al 25%, con un massimo di 200 persone al chiuso e 400 all'aperto. Ma ecco che potrebbe esserci una buona notizia: Franceschini chiede al Governo di raddoppiare il numero di presenze in sala, sia all'aperto che al chiuso.

Zona gialla: cinema, teatri e musei aperti?

L'idea del Ministro dei beni culturali arriva a soli pochi giorni dal famoso concerto di Barcellona e potrebbe davvero cambiare le carte in tavola. Ma attenzione: è alle Regioni che Franceschini lascia la possibilità di decidere su manifestazioni culturali di questo tipo.

Insomma finalmente arrivano buone notizie, ma la proposta di Franceschini verrà accolta dal Governo? Si potrà davvero procedere con riaperture di cinema, teatri, musei e concerti in zona gialla? Intanto i lavoratori dello spettacolo non si fermano: il loro grido di protesta si fa sentire sempre di più.