Vaccini Astrazeneca Anagni, l'esperto: "Possibile bloccare l'export del vaccino"

Per Federico Tedeschini, professore emerito di Diritto Pubblico alla Sapienza, ci si può avvalere di leggi sia a livello nazionale che europeo: la guerra dei vaccini è aperta

Il “caso” Anagni, con circa 29mila dosi di vaccino nascosti nei magazzini della Catalent ha fatto infuriare tutta Europa ed ora minaccia di bloccare l’export di AstraZeneca. Ma può veramente farlo? Secondo Federico Tedeschini, professore emerito di Diritto Pubblico alla Sapienza ed avvocato amministrativista, come spiegato all’AGI, pensa di sì. “Qualunque ordinamento, nazionale o sovranazionale, ha il potere di adottare misure straordinarie in presenza di situazioni eccezionali come le pandemie o le guerre: la vicenda dei vaccini rientra sicuramente nell'ambito di tali situazioni. In Italia il Governo può dunque bloccare, con decreto legge, l'esportazione dei vaccini".

"Questo secondo l'articolo 78 della Costituzione, come interpretato dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, ex art. 15, comma 1, che lo estende fino ad ogni 'caso di pericolo pubblico che minacci la vita di una Nazione” spiega il legale citando articoli e leggi per dare prova della propria convinzione. L’esperto spiega ulteriormente: "L'Unione Europea, a sua volta, potrà adottare identiche misure, in base all'articolo 168, commi 1 e 4, del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, al fine di contrastare situazioni o 'fonti di pericolo per la salute fisica e mentale' dei cittadini europei”.

"Resta tuttavia il problema di desecretare i contratti sottoscritti dalla Commissione Ue con i produttori dei vaccini, le cui clausole, ove rese pubbliche, potrebbero riservare qualche spiacevole novità in materia: prima fra tutte quella di rinunziare all'uso dei poteri straordinari nei confronti di costoro e non mi meraviglierei dell'esistenza di simili clausole, vista l'improntitudine con cui quei produttori si muovono, spesso in evidente danno della controparte".