AstraZeneca: l'Ema decide questo pomeriggio il destino del vaccino

Prevale l'ottimismo. Tensione tra Ue e Regno Unito sull'export dei vaccini.

In attesa della decisione dell’Ema sulla sicurezza di AstraZeneca l’Unione Europea si prepara ad una nuova stretta sull’esportazione del farmaco verso il Regno Unito. “Usare tutti gli strumenti”  per ottenere reciprocità e proporzionalità degli immunizzati è l’imperativo per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che non nasconde l’irritazione nei confronti del Regno Unito. In Europa, infatti, entro, giugno arriveranno solo 70 milioni di dosi, molte meno dei 180 milioni previste dall’accordo. "Serve reciprocità. Non sta tornando indietro nulla all'Ue" ha spiegato von der Leyen, sottolineando che non ci saranno cambiamenti in tempi rapidi e Bruxelles valuterà se collegare l'autorizzazione all'export al "livello di apertura" degli altri Paesi.  "Tutte le opzioni sono sul tavolo. Dobbiamo garantire che gli europei siano vaccinati al più presto", ha messo in guardia la presidente, lasciando intravedere anche la possibilità di utilizzare l'articolo 122 dei Trattati, una clausola che permette l'introduzione di misure di emergenza nel caso di  difficoltà nella fornitura di alcuni prodotti.

Nel pomeriggio di oggi, intanto, si attende la decisione dell’Ema sul siero prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese: l’impressione che è quasi certezza è che la sicurezza del virus verrà confermata. Gli esperti dell’Oms stanno ancora valutando gli ultimi dati sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca, ma sino ad ora i benefici paiono superiori ai rischi. "Il comitato di esperti dell'Oms sulla sicurezza dei vaccini sta valutando con attenzione gli ultimi dati disponibili. Al momento l'Oms valuta che i benefici del vaccino AstraZeneca superino i rischi e quindi raccomanda di continuare con le vaccinazioni" ha spiegato l’Oms tramite un comunicato. 

 "Il rapporto rischi-benefici per il vaccino di Astrazeneca è nettamente a favore dei benefici. Ovviamente si può attendere la valutazione dell'Ema che, probabilmente, io mi aspetto, darà una nota di avvertenza perché se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, bisognerà studiarli. Soprattutto le donne che prendono la pillola, che è un farmaco pro-trombotico o che hanno difetti della coagulazione. Una maggiore attenzione, cioè, per questi soggetti. Aspettiamo però che ci sia questa valutazione". È stato il commento del presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù, alla trasmissione Porta a Porta.