"Freddy" Gallina: ecco chi è il pericoloso mafioso estradato dagli Usa

Accusato di tre omicidi era il "reggente" del clan Lo Piccolo durante la latitanza dei capi

E’ finalmente giunto alla fine il lungo braccio di ferro per l’estradizione dell’uomo d’onore Ferdinando “Freddy” Gallina, classe 1977 e tre accuse di omicidio sulle spalle, oltre che una serie di altri reati. Killer della mafia, braccio destro per la Sicilia occidentale e la provincia di Palermo del boss Salvatore Lo Piccolo, è giunto oggi a Fiumicino, grazie anche all’implementazione di scambi informativi con gli Stati Uniti. Ci sono voluti ben 5 anni per raggiungere quello che gli investigatori definiscono “uno straordinario successo italiano” e riportare in Italia un pericolosissimo criminale su cui pendono tre ordinanze di custodia cautelare.  Gallina era già stato arrestato il 19 marzo 2008 dai militari della compagnia carabinieri di Carini nell'ambito dell'operazione "Tsunami", in quanto “reggente” del clan e collettore delle direttive degli ex latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo e Gaspare Pulizzi, in particolare per quanto concerneva lavori pubblici e racket delle estorsioni.

Dopo un periodo detentivo, a fine del 2014, era stato scarcerato e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Carini, da cui si era allontanato nel gennaio del 2016 rendendosi irreperibile. Quattro anni di latitanza che finiscono nel novembre 2020 con il suo arresto negli Stati Uniti da parte dell'Fbi e dell'Immigration Custom Enforcement di New York  grazie, anche, alle indagini degli investigatori dell’Arma dei Carabinieri italiani.  Nel frattempo, in Italia il gip di Palermo ha emesso nei confronti del latitante, sulla base delle dichiarazioni di coimputati negli stessi procedimenti, i collaboratori di giustizia Gaspare Pulizzi e Antonino Pipitone, altre tre diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile di tre omicidi aggravati dalla finalità di agevolare Cosa nostra. Tra il biennio 1999-2000 Freddy Gallina avrebbe ucciso: Francesco Giambianco, ammazzato a colpi d’ascia, Giampiero Tocco, rapito davanti alla figlia da finti poliziotti, torturato ed ucciso,  e Felice Orlando, aspirante boss dello Zen crivellato nella sua macelleria. Nel 2017, il ministero della Giustizia italiano, informato dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del rintraccio di Gallina a New York, ne aveva richiesto l'estradizione in relazione alla prima ordinanza di custodia cautelare per cui era si era reso irreperibile e, successivamente, ha integrato la richiesta di arresto provvisorio a fini estradizionali anche per i due provvedimenti restrittivi emessi nei suoi confronti per gli omicidi di mafia.

Negli Usa, Gallina, figlio di Salvatore, a capo della famiglia di Carini e catturato nel 1997 perché implicato nel sequestro e uccisione del piccolo Giuseppe di Matteo, da “bravo” uomo d’onore della mafia siciliana, si è avvalso di una difesa tecnica che ha utilizzato ogni strumento giuridico previsto dalla legislazione americana per impedire il temuto rientro in Italia. Nel gennaio del 2020 anche il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, che si trovava in missione a New York e Washington, ha affrontato il caso Gallina con le massime autorità locali statunitensi.

Gli investigatori italiani non vedono l’ora di interrogarlo convinti che il killer abbia più di un segreto da raccontare: in particolare i dettagli sugli affari di Salvatore Lo Piccolo e delle sue cospicue ricchezze delle quali sino ad ora non vi è traccia. Le hanno cercate ovunque: Svizzera, Gran Bretagna e Lussemburgo. Niente. Anche se quando Lo Piccolo venne arrestato gli trovarono addosso il libretto della sua contabilità. Per il solo 2007 Lo Piccolo aveva guadagnato un milione e mezzo di euro solamente per le estorsioni. Affari, quindi, milionari ma i soldi sono spariti. Dalle rivelazioni di altri pentiti gli investigatori sanno che ci sono ancora tante persone da arrestare: tra questi anche professionisti e prestanome. Tra i segreti che Gallina potrebbe conoscere c’è anche il motivo della riunione convocata da Lo Piccolo in un ristorante a Torretta. Serviva la pace per gestire al meglio gli affari in una delle zone più ricche della provincia di Palermo, dove negli ultimi anni sono sorti decine di centri commerciali e fioccate le concessioni edilizie per costruire case, ville e residence. Come quello che stavano realizzando Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio costruttori spariti nel nulla il 3 agosto 2007.