Covid, un anno di pandemia. Il paziente 1 Mattia Maestri: 'Voglio solo dimenticare'
Oggi la prima Giornata Nazionale dei Camici Bianchi
Oggi si celebra la prima Giornata Nazionale dei Camici Bianchi per onorare il grande lavoro e sacrificio del personale medico sanitario nel corso della pandemia. Sembra incredibile, ma è ormai passato un anno dal primo caso accertato di Covid-19 in Italia. Il 20 febbraio 2020, quando ancora si pensava che il virus non avrebbe mai bussato alle nostre porte, a Codogno viene scoperto il paziente 1, il 38enne Mattia Maestri. Il giorno dopo si registra il primo decesso e in poche settimane il Paese entra in crisi. Annus Horribilis il 2020, caratterizzato da provvedimenti, autocertificazioni, restrizioni, lockdown.
"All'inizio ci eravamo attrezzati per vedere quante mascherine avessimo, le tute e tutto il necessario: lo avevamo immaginato più come un esercizio senza o con poca necessità, un po' alla luce delle esperienze della Sars-Cov1 o sulla Mers e altre patologie che in realtà si è riusciti a controllare. Invece io stesso, perché la sofferenza era tanta, ho aiutato a spostare le salme dalla nostra camera mortuaria alla cappella", racconta il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano. "È successo in tanti luoghi d'Italia, ma viverlo di persona è stata una cosa diversa: è un ricordo che rimarrà indelebile".
"Verso i dottori che mi hanno salvato ho un debito di riconoscenza enorme, ma io ora voglio solo dimenticare", afferma Mattia Maestri, il paziente 1."Tutti mi cercano. Mi offrono persino eventi a pagamento. Ma l’unico mio desiderio è tornare una volta per tutte alla mia vita normale".