Innocenzo Genna: "No a rete unica, Governo Draghi dovrà rivedere il tema"

Il giurista ed esperto di digitale: "Non sono favorevole alla rete unica. La concorrenza tra Tim e Open Fiber ha funzionato bene, gli investimenti nelle infrastrutture ad alta velocità sono aumentati, da tutte e due le parti". L'intervista a Il Giornale d'Italia

Innocenzo Genna: "Draghi unica opzione possibile. Il Governo dovrà rivedere il tema della rete unica"

Ora tocca a Mario Draghi, incaricato da Sergio Mattarella di formare un nuovo esecutivo, risolvere le molte beghe che affliggono un'Italia divisa dall'emergenza sanitaria. L'incarico che l'ex presidente della Bce ha accettato con riserva, porta verso di lui diverse aspettative, specie per quanto riguarda l'aspetto economico durante e post pandemia. Cosa accadrà ora alle aziende che devono risollevarsi dalla crisi? A cosa verranno destinati i fondi del Recovery fund? E il nuovo governo Draghi? L'abbiamo chiesto a Innocenzo Genna, giurista ed esperto di digitale, durante un'intervista a Il Giornale d'Italia .

Come valuta la decisione di Mattarella di affidare il Governo a Mario Draghi?

Penso si stata una soluzione abbastanza inevitabile in queste condizioni. Se il Parlamento non era in grado di sostenere il terzo mandato di Conte le alternative erano o elezioni o quello che poi Mattarella ha scelto. E il Presidente della Repubblica ha chiaramente fatto capire che questo non era il momento di andare al voto. Mario Draghi è stimato da tutti, basta vedere anche le reazioni di molte opposizioni che si sono dimostrate molto favorevoli. Bisognerà vedere come la prenderanno le varie anime dei 5stelle.

Previsioni sull'agenda di Mario Draghi?

Tutto è molto legato al Recovery Plan, la crisi mi sembra sia partita proprio da quel tema, Renzi ha fatto cadere il Governo per vari motivi, ma gli argomenti portati sul tavolo riguardavano proprio il Recovery Plan. Una buona parte dell'attività di Draghi immagino sarà indirizzata a far sì che tutto questo grande piano, in parte di costruzione e in parte di modernizzazione, venga svolto nel migliore dei modi.

Ci saranno variazioni su aziende e investimenti in cui è coinvolto il Governo? Come vede il quadro di sviluppo delle aziende dopo questo cambio al Governo?

Per quanto mi riguarda sicuramente il tema della rete unica potrà essere rivisto da questo Governo. Fino ad ora è un tema su cui la politica in generale ha parlato molto, ma non ha dato regole abbastanza chiare. Sono tutti d'accordo sul fatto che lo Stato deve avere più peso sull'infrastruttura delle Telecomunicazioni, però quello che abbiamo visto è che Telecom Italia è ancora una società controllata da Vivendi, cioè da francesi, e per di più hanno fatto entrare un fondo americano, KKR, nella società della rete FiberCop. Possiamo citare la vicenda Open Fiber è società che installa fibra ottica e con la quale Telecom Italia vuole fondersi per creare la cosiddetta rete unica nazionale. La politica ha supportato questo progetto sull'idea che favorirebbe la maggiore italianità del settore, però tutto questo viene contraddetto dal fatto che Enel, società italiana azionista di Open Fiber, esce di scena, mentre Vivendi continua a controllare Tim ed entrano gli americani di KKR. C'è qualcosa che non va. Immagino che da questo punto di vista il nuovo Governo farà chiarezza e concentrerà in un unico polo le decisioni. In questo momento c'è l'impressione che su molte decisioni strategiche c'erano troppi poli decisionali.


Come pensa si debbano investire i fondi Recovery Plan per assicurare una ripresa economica?

I fondi sono per investimenti, per modernizzare e creare produttività, quindi molto deve essere indirizzato all'educazione, alle infrastrutture essenziali, alla modernizzazione della pubblica amministrazione e non certo per attività che non danno questi effetti. Ad esempio attività semplicemente edilizie che non siano legate a delle infrastrutture essenziali non avrebbero senso.


Come vede il settore delle Telecomunicazioni, mercato libero o rete unica?

Non sono favorevole alla rete unica. La concorrenza tra Tim e Open Fiber ha funzionato bene, gli investimenti nelle infrastrutture ad alta velocità sono aumentati, da tutte e due le parti. La stessa Tim ha annunciato un investimento di fibra su tutta quella che chiamano la "rete secondaria”, cioè il segmento finale della rete che entra direttamente a casa degli italiani. Non vedo il motivo per cui debba funzionare meglio unendo Tim e Open Fiber. Un'operazione di questo tipo stravolge il settore per un anno, un anno e mezzo e questo può pregiudicare gli investimenti. Senza la concorrenza poi non è detto che il soggetto che esce fuori e cioè la rete unica, abbia tutto questo interesse a investire quando non ha più una concorrenza esterna. Da Bruxelles hanno fatto capire chiaramente  (dichiarazioni della Vestager) che la Rete Unica non potrebbe essere controllata Tim. Il Governo su questo non si è mosso in maniera chiara, ci sono posizioni ambigue. Immagino che su questo punto il Governo Draghi farà chiarezza.


Verso il mercato libero?

Non posso assicurarlo, ma se Draghi prenderà atto che vi è ancora una forte volontà politica verso questa operazione potrebbe farla, ma seguendo esattamente le regole che sono già state annunciate da Bruxelles, cioè che questa società della Rete Unica dovrà essere neutrale e non controllata da Tim, che dovrà scendere al 30% o anche meno. Personalmente penso che il sistema attuale di concorrenza tra due operatori sia la cosa migliore, al massimo si può pensare ad un coordinamento in qualche zona, se questa è ritenuta compatibile a livello antitrust.