Governo, la reputazione di Draghi fa volare quella dell'Italia del 16%
Lo dice uno studio della società Reputation Dating basato su un algoritmo con tecnologia blockchain
Migliora la reputazione dell’Italia grazie a Mario Draghi. A dirlo i dati dell’algoritmo brevettato da Reputation Rating che mostrano come la sola ipotesi dell’ex presidente Bce alla guida del Governo abbia portato ad un repentino miglioramento della reputazione dell’Italia. Un dato che si trasforma in capitale economico contante, grazie alla fiducia di mercati ed istituzioni.
A sole 24 ore dai primi dati rilevati, l’algoritmo, che si basa su una tecnologia blockchain, ha rilevato un incremento della Reputazione dell’Italia pari a circa 16 punti percentuali, considerando anche la cattiva situazione di partenza causata dalla crisi politica in corso nelle scorse settimane, che ha inciso in negativo in termini di fiducia nei confronti del nostro Paese. Andando ad analizzare le motivazioni che stanno alla base dell’incremento, i driver che determinano il valore delle reputazione che più hanno inciso sono quelli relativi a leadership e performance, intese in senso finanziario. Nel dettaglio la reputazione degli italiani per questi due aspetti è schizzata alle stelle: un +32% grazie alla fiducia internazionale nei confronti di una figura come quella di Mario Draghi, tra le prime che affiorano in mente in termini di affidabilità negli investimenti.
A pensarlo, e dunque parliamo di Stakeholder, sono per lo più cittadini, come rilevato dalla Sentiment Analysis in rete degli utenti, che analizza blog post, social e forum, che evidenzia un Sentiment positivo del 71% attorno alle keyword connesse a Draghi Premier. Ottimo il riscontro anche da parte di Investitori e Istituzioni Internazionali, che esprimono una piena fiducia nella figura di Draghi, che va a riflettersi sul mercato, con il forte rialzo di Piazza Affari e lo Spread che si abbassa a quota 100.
Nuovamente positive sono state, anche, le menzioni derivanti da analisi e report Unicredit, Equita, BofA, Citi e Banca Akros, che hanno partecipato come importanti data-entry nella stima generale di incremento Reputazionale da parte del Reputation Rating. Non cresce la reputazione, invece, registrando le performance delle menzioni dei più importanti stakeholder, di politici e ministri, impegnati in dibattiti autoreferenziali, provando la netta crisi della politica attuale.
“Questo è uno di quei casi emblematici in cui la Reputazione di una singola persona diventa immediatamente capitale economico traslato su una intera nazione” ha spiegato Davide Ippolito, cofondatore di Reputation Rating. “Mario Draghi ha una reputazione internazionale, così, altamente consolidata che la sola notizia di una sua possibile nomina ha portato benefici economici per l’Italia che si vedranno, qualora l’ipotesi di governo andasse in porto, nel brevissimo termine. Il concetto di Reputazione è molto complesso e implica aspetti, che se gestiti in maniera integrata e sequenziale, permettono di raggiungere risultati positivi in termini di fiducia e percezione. Speriamo che la politica capisca il delicato momento, e quanto sia importante in questo momento non venir meno ai nostri impegni internazionali”.