Bullismo e cyberbullismo, è allarme: 6 giovani su 10 vittime. Revenge porn incubo peggiore

Ecco i preoccupanti dati emersi dall'indagine condotta dall'Osservatorio Indifesa 2020 di Terre des hommes e Scuolazoo. Con la pandemia +10% di casi di isolamento e depressione.

Sale al 61% la quantità di giovani che afferma di essere vittima di bullismo o di cyberbullismo. Il 68% degli intervistati invece dichiara di esserne stato testimone. Dopo droghe e violenze sessuali, il bullismo è la minaccia più temuta dai ragazzi. Sei adolescenti su 10 sono preoccupati dal mondo del web in particolare. Per il 52,16% delle ragazze, l'incubo peggiore è il Revenge porn.

I dati - pubblicati dall'Osservatorio Indifesa 2020 di Terre des hommes e Scuolazoo - sono preoccupanti. In vista della Giornata Internazionale contro il Bullismo (7 febbraio) e del Safer Internet Day (9 febbraio), l'indagine ha inoltre rilevato che in quest'anno di pandemia da Coronavirus, oltre il 93% degli adolescenti ha affermato di soffrire e sentirsi solo, registrando così un aumento del 10% rispetto al 2019. 

Numeri che "destano allarme e ci dicono come gli effetti della pandemia e i drastici cambiamenti che questi hanno portato nella vita dei ragazzi siano già oggi drammatici" afferma Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes. Dopo aver intervistato 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni, provenienti da varie parti del nostro Paese, Ferrara ha commentato: "L'isolamento sociale, la didattica a distanza e la perdita della socialità stanno provocando una profonda solitudine e demotivazione ma anche ansia, rabbia e paura".

"La solitudine sta portando anche a un ripiegamento sempre maggiore - aggiunge il Direttore Generale - nei social dove aumentano i rischi di bullismo, cyberbullismo e, per le ragazze, di Revenge porn. Finalmente la legge n. 69/2019 ha disciplinato questa fattispecie come reato, ma non possiamo abbassare la guardia sugli aspetti educativi: il Revenge porn sottintende il tradimento di un rapporto di fiducia ed è fondamentale ribadire che non possono essere ammessi atteggiamenti ambigui o colpevolizzanti nei confronti delle vittime" ha concluso Ferrara.