Coronavirus, in arrivo il primo kit rapido per individuare le varianti
Le parole del virologo Francesco Broccolo e del genetista Massimo Zollo sui nuovi test
E' in arrivo il kit che permette di identificare le nuove varianti di Coronavirus. Potrebbe essere disponibile già da fine febbraio e potrebbe diventare uno strumento sicuro per sapere quanti e quali varianti del Covid-19 stanno circolando nel mondo, oltre a quella inglese.
La buona notizia arriva nello stesso giorno in cui è stata individuata una nuova variante del virus, questa volta in Germania. A Garmisch Partenkirchen 35 persone sono sotto controllo per studiare la variante, che potrebbe "sfuggire al sistema immunitario umano, aumentando il rischio di reinfezioni" fa sapere la rivista Science.
Covid, test per identificare variante
"Il test che è attualmente il gold standard per identificare la presenza di una variante in un tampone positivo è il sequenziamento genetico basato sul metodo Sanger". Così parla Francesco Broccolo, virologo dell'Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano, facendo riferimento alla tecnica classica utilizzata oggi che "permette di identificare le mutazioni già descritte nella variante, o anche nuove mutazioni".
"Il test inoltre - ha aggiunto il virologo - è raccomandato dal ministero della Salute nel caso dei tamponi positivi nei quali si sospetti la presenza di una variante". Infatti "il documento del ministero, dell'8 gennaio scorso, invita inoltre a eseguire in modo tempestivo, ma questo è tutt'altro che facile nei laboratori, pubblici o privati che siano" ha proseguito Broccolo.
Coronavirus, Broccolo: 'Test con un costo 5-10 inferiore'
"Questo metodo permetterà di fare test con un costo 5-10 inferiore in sole due ore circa utilizzando nella maggior parte dei casi la stessa strumentazione che i laboratori utilizzano attualmente per i tamponi molecolari mediante Pcr" ha proseguito il virologo Broccolo.
Parlando della nuova tecnica, l'esperto ha detto: "di fatto è una semplice Pcr associata all'analisi della curva di melting, ossia alla fine del processo di amplificazione una curva permette di vedere le mutazioni che cadono nel frammento genetico della proteina Spike".
Coronavirus, Zollo: 'Fondamentale creare sistema per generare dati'
"Sarebbe non solo opportuno, ma direi fondamentale creare nel nostro Paese un'organizzazione per generare dati" ha osservato invece il genetista Massimo Zollo, docente dell'Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task Force Covid19 del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli.
"Abbiamo bisogno di energie perché sequenziare ed analizzare il genoma di Sars Cov2 e identificare la classe a cui appartiene non è assolutamente banale" ha proseguito. "Gli enti che hanno già prodotto sequenze possono candidarsi a far parte del pool di esperti".
Infine, l'esperto ha concluso: "È anche vero che nell'attività di produzione del dato c'è bisogno anche di bioinformatici che valutano la qualità del prodotto generato e c'è bisogno anche di un team che è sul territorio e che quindi isola le varianti dal territorio. È fondamentale un aggancio tra il ministero della Salute, gli enti di ricerca legati al ministero e coloro i quali hanno già svolto questa attività e hanno dimostrato di saper svolgere questa azione. Il programma nazionale deve prevedere inoltre un budget dedicato e pronto".