Coronavirus, Mantovani: 'Non diamo messaggi rischiosi'
Ecco le parole dell'immunologo e direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano: 'Mi preoccupano i richiami'
Coronavirus, 'Killer che uccide e genera sofferenza'
"Condivido l'allarme" del ministro della Salute Speranza "e aggiungo che con 500 morti al giorno dobbiamo dire che la seconda ondata non è mai finita. Sono preoccupato per un killer che uccide e genera sofferenza, povertà e disuguaglianza. Dobbiamo fermarlo. Vanno prese decisioni rapide". Così parla l'immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano e docente di Humanitas University, durante il suo intevento al programma 'Agorà'.
"Il virus corre rapidamente e le decisioni devono essere altrettanto rapide e allineate in tutto il Paese" prosegue Mantovani. "Lo possiamo fermare con i nostri comportamenti e con il vaccino. E' cruciale farlo perché più il virus corre e più muta, più corre e più siamo a rischio di varanti più aggressive".
Coronavirus, Mantovani: 'Necessario lockdown?'
L'immunologo Mantovani dice anche: "La scelta se sia necessario un lockdown duro di qualche settimana o sia meglio restare con il meccanismo dei colori e delle fasce di rischio va lasciata a chi è competente e agli esperti di sanità pubblica.
"Io credo - aggiunge l'esperto - che dobbiamo comportarci secondo le regole e dobbiamo fermare la corsa del virus", ribadisce. Ma l'importante è che "le decisioni siano rapide".
Vaccino Covid, Mantovani: 'Non diamo messaggi rischiosi'
Mantovani parla anche del vaccino contro il Covid-19 e avvisa: "Non diamo messaggi rischiosi". E ancora: "Noi siamo sicuri che questi vaccini danno protezione dopo una prima dose e un richiamo in quei tempi" spiega.
"La prima dose, la risposta che noi chiamiamo primaria, dà una certa protezione, ma la dà solo - per quanto sappiamo per ora - per un tempo limitato. Aggiungiamo che sappiamo ancora poco di questo virus. Noi possiamo lavorare bene con due dosi, facendo le cose come si deve".
Infine, l'esperto conclude : "Mi preoccupano questi richiami perché sono già stati fatti troppi azzardi nel Regno Unito, ricordiamo l'azzardo di far correre il virus. Da noi i messaggi ancora a settembre erano che l'epidemia era finita. Ora, già con vaccini tradizionali abbiamo persone che non fanno il richiamo. Se diamo il messaggio che basta la prima dose rischiamo di indurre comportamenti scorretti e irresponsabili. Dobbiamo essere responsabili nei messaggi che diamo".