Scuola, Ricciardi: 'Riapertura? Non ci sono le condizioni'

Ricciardi: "Le scuole vanno aperte dopo aver fatto abbassare la curva epidemica a livello tale da rendere stabile la loro apertura".

Scuola, Ricciardi: 'Riapertura? Non ci sono le condizioni'

"Ho detto ripetutamente che le scuole vanno aperte dopo aver fatto abbassare la curva epidemica a livello tale da rendere stabile la loro apertura. Al momento quindi non ci sono le condizioni epidemiologiche". Così all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'Università Cattolica.

Nuovo decreto, la riapertura della scuola slitta: ecco la data

La riapertura scolastica è stato un dei nodi più duri da sciogliere. Da un lato c'era chi voleva la riapertura il 7 gennaio, dall'altro chi la riteneva imprudente.

Il Cdm di ieri è stato animato da una lunga discussione: il capo delegazione del Pd Dario Franceschini, appoggiato dall'area più 'rigorista' del governo, era infatti favorevole a posticipare le riaperture delle scuole superiori e dei licei, spostando il ritorno sui banchi "non prima del 15 gennaio". Ma ad opporsi con forza a un rinvio era il M5S con la ministra della Scuola Lucia Azzolina, fermi sulla linea dei ritorno nelle aule dal 7 gennaio. Fortemente critiche anche la ministre di Iv, che hanno parlato di "un caos inaccettabile" sul capitolo scuola, "segno di un fallimento del processo di riapertura e del ritorno sui banchi".

Per Azzolina, infatti, "i contagi non sono imputabili alla scuola, non è quella la fonte dei focolai - ha detto la ministra all'Adnkronos - i nostri ragazzi hanno pagato sin troppo, basta chiedere loro sacrifici". Intanto la discussione prosegue, il dl sulle misure da adottare dopo l'Epifania non è stato ancora approvato.

Nuovo decreto: riapertura scuole l'11 gennaio

La riapertura delle scuole superiori e dei licei slitta all'11 gennaio con la previsione della ripresa dell’attività didattica in aula per il 50% degli studenti. Questa la mediazione raggiunta in Consiglio dei ministri, dove il Pd era favorevole al ritorno nelle classi dopo il 15 gennaio e il M5S e Iv fermamente contrari, pronti a confermare la data del 7. Alla fine il punto di caduta è stato raggiunto fissando la riapertura per lunedì 11. A trovare un punto di incontro, in un Cdm dove si è discusso animatamente sul tema, il premier Giuseppe Conte che avrebbe invitato Pd, M5S e Iv a trovare una data che mettesse d'accordo tutti, superando l'empasse.

Il testo del nuovo decreto Covid con le misure, approvato in nottata, "interviene sull’organizzazione dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, con la previsione della ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio".

Nel corso della riunione, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli avrebbe spiegato di aver approntato un modello organizzativo scollegato dalla dimensione prettamente sanitaria, perché è impossibile - il ragionamento - sapere come il virus si diffonde su pullman e bus. Ma le sue parole avrebbero provocato l'ira dei 5 Stelle e in particolare del capo delegazione Alfonso Bonafede, animando il dibattito in un Cdm di fuoco.