Fuga post-feste di Natale: ecco la top 3 delle mete estere last-minute, dove “scappare” dal 27 dicembre al 30 dicembre 2025
Da alcuni anni, la fuga post-feste è diventata di moda, soprattutto tra i più giovani. Dopo settimane scandite da ritmi sociali imposti, infatti, sembra sempre più sentita l’esigenza di andar via, di partire per ristabilire l’equilibrio personale
Dopo giorni di cene, riunioni familiari e regali da consegnare, una fetta crescente di italiani vive il periodo tra il 27 dicembre e il 30 dicembre come un’occasione d’oro per “scappare”. La fuga post-feste, del resto, inizia ad essere un vero e proprio trend, una sorta di rituale collettivo che, negli ultimi anni, vede prenotazioni improvvisate, valigie leggere, la voglia di respirare un’aria che non sappia ancora di sughi e dolci. Ecco, allora, la top 3 delle mete estere che, per questo 2025, stanno emergendo come preziose “hit last-minute”.
Al terzo posto, Zanzibar. L’isola al largo della Tanzania è sicuramente uno dei posti ideali grazie al suo mix di relax puro, spiagge bianche e atmosfere fuori dal tempo ordinario. Inebriata dal profumo di spezie, Zanzibar offre un modo genuino, ma efficace, per chiudere l’anno senza caos, stress e il peso dei giacconi invernali.
Al secondo posto, Finlandia. Per chi vuole concludere l’anno lontano da tutto (e tutti), ma sempre all’interno di una cornice festiva, vale la pena considerare le regioni finlandesi, tra cui la Lapponia. Qui niente fragori, niente traffico; solo neve a palate, paesaggi di taiga, cieli aperti, che si riempiono di aurore boreali. Un vero antidoto, insomma, all’aria natalizia urbana.
Al primo posto, Bali. Da santuario di rinascita post-feste, quest’isola indonesiana offre giornate calde, oceano vibrante, quella ricercata sensazione di rigenerazione che solo poche mete regalano. D’altronde, chi parte all’improvviso per Bali cerca soprattutto una cosa: ricentrarsi prima dell’arrivo del nuovo anno.
Che si tratti di un’isola tropicale, di una regione artica o di un pacifico luogo affacciato sull’oceano, ciò che accomuna queste fughe last-minute è il desiderio semplice, ma profondo, di ripartire da se stessi. Dopo settimane scandite da ritmi sociali imposti, infatti, ciò che conta è andar via, partire per ristabilire l’equilibrio personale. E, magari, è proprio questo il segreto del nuovo modo di viaggiare: girare non per “vedere qualcosa” quando vi si arriva, ma, invero, per sentirsi diversi quando, in Italia, si torna.