PERSONE ANORMALI - Episodio 41 - Visto che stanno per chiudere mi sono permesso di avvicinarmi, così, solo per soddisfare una piccola curiosità: ero interessato a sapere se lei è una prostituta, oppure una assassina?
Quello che succede nei momenti successivi ad un fatto di sangue, in uno spettro dalla rissa all'omicidio, a meno di non essere in un luogo lontano dalle convenzioni borghesi, è sempre più o meno la stessa solfa; ovviamente a seconda della quantità e qualità del sangue in questione.
Nella stazione dei Carabinieri di quella località meno nota avviene l'accertamento successivo ai primi rilievi sul luogo dell'accaduto. In pochi fotogrammi proiettati nella sua testa resa cinemino privato, come una saletta con le poltroncine rosse, Lui vede tutti i possibili sviluppi, estrinsecabili di lì a pochissimo. Il soufflé che si sgonfia subito, la Millefoglie intricata e rognosa, la torta Saint Honoré che ti esplode in faccia. Ma non c'è nessuna stazione dei Carabinieri in cui fare nessuna deposizione.
Qualcuno aveva chiamato un'ambulanza. Stranamente nonostante l'ora serale e la apparente sonnacchiosità della località la pattuglia dei Carabinieri era arrivata con grande tempestività. La persona stesa per terra, il sangue, la colluttazione, il treno ancora fermo, con i passeggeri scesi in numero più significativo a vedere cosa era successo, oppure a guardare dai finestrini.
La situazione improvvisamente virata in tragedia, con medici, ospedali, poliziotti, militari in divisa nera e magari dopodomani la stampa, la TV, i curiosi, perfino i talk show e la opinione pubblica e la valanga di cazzi che ti precipitano nel deretano molto più a vortice di quel volo giù dal treno.
Pure, nel giro di pochi minuti non si gonfia neanche il soufflé. L'elegantone di colore si è rialzato in piedi, imprecando sommessamente, abbandonato ogni proposito belluino di sorta: si è fatto un semplice taglio sulla tempia destra non meritevole nemmen tanto di punti di sutura; il controllore manco quello, con qualche escoriazione. Lui si è rovinato il libro di Barbero. Mentre si asciuga il sangue dalla tempia, l'immigrato ben vestito, ritrovata una flemma insospettabile, insiste perché qualcuno richiami indietro la ambulanza, poiché il bisogno non c'è. Arrivati i Carabinieri si accerta brevemente l'accaduto, ma il treno deve anche ripartire il prima possibile e nessuno vuole più farne una questione. Nessuno sporge denuncia contro nessuno. Non l'immigrato, che sbollita la rabbia e pulitosi ulteriormente il sangue sopra le orecchie si è pure saggiamente pentito della rissa e chiede scusa a tutti, anche ai passeggeri dei vagoni successivi e precedenti. Non il controllore, che vuole semplicemente tornare a casa a Vasto, negli Abruzzi, quindi deve farsi una bella vasca di ritorno, dalla stazione di Bologna a tornare in giù. Lui già si vedeva imputato in un maxiprocesso, inchiodato alla sbarra come riconosciuto precedentemente omicida in Corsica e ora anche vendicatore razzista del Ku Klux Klan di Mondovì, in trasferta bolognese.
La cosa finisce lì, tutti risalgono sul treno. Qualcuno paga il biglietto dell'immigrato, che si è scoperto essere il motivo originario del tafferuglio. Molti hanno da arrivare a Bologna, e oltre. Per un parente ricoverato in clinica, per lavoro, per tornare in famiglia per le vacanze, per vedere una persona o più. La vita potrebbe essere ancora una volta bella, talvolta, quando si è ancora vivi e tutti interi, graffio più o graffio meno, soprattutto se si è eleganti come il negro. O come sono ancora adesso per fortuna i controllori dei treni, che al contrario degli steward degli aerei hanno usualmente conservato divise sobrie in blu. O come il dinamitardo di Mondovì, con le sue arie ed i suoi fantasmi, che ha in una città non sua una ragazza che lo aspetta con pensieri affatto banali. Una tipa elegante, strana e che gli scrive quando Lui non c'è, che bestemmia ogni due per tre eppure sa essere una levigata effigie marmorea di femminilità, come una Afrodite dalle dita di rosa, anche se Lei è mezza cinese, o qualcosa di simile. Se si guarda un cielo blu di Prussia in una nottata fredda in un punto qualsiasi del pianeta e si eleva il pensiero al cielo, sospirando per il sollievo o in cerca disperata di aiuto, qualcosa forse c'è, o forse no, non si è mai capito. E dopodomani è Natale.