Cerchi nel grano, da opera del Diavolo ad esperimenti condotti dagli Ufo: il mistero che la scienza ancora rievoca
I cerchi nel grano interpretati prima come opera del “diavolo mietitore” che tracciava simboli sulla terra come segno di punizione divina o patto negato, poi come linguaggio simbolico proveniente da alcune intelligenze extra-terrestri
L’idea che forze invisibili possano imprimere segni sulla terra accompagna l’uomo da secoli. Già nel Medioevo, quando la conoscenza scientifica si intrecciava alla superstizione, simili fenomeni venivano interpretati come manifestazioni demoniache. Documenti e cronache dell’epoca, infatti, parlano di campi “bruciati” o misteriosamente piegati dopo notti di tempesta; il che veniva ritenuto opera del “Mowing Devil”, il “diavolo mietitore”, spirito infernale, il quale, secondo le leggende, tracciava simboli nel grano come segno di punizione divina o patto negato. Con il passare dei secoli, se le credenze popolari si stemperarono, il mistero rimase latente, riemergendo in modo esplosivo negli anni Settanta ed Ottanta del Novecento, quando nelle campagne del Wiltshire e dell’Hampshire iniziarono ad apparire disegni sempre più complessi e regolari, noti come cerchi nel grano. L’umanità, ormai proiettata nell’era spaziale, smise, invero, di parlare di demoni e cominciò a evocare qualcosa di diverso, ma non meno enigmatico: forme intelligenti provenienti dallo spazio. Secondo i sostenitori dell’esistenza degli UFO, in effetti, i cerchi nel grano potrebbero essere una sorta di linguaggio simbolico proveniente da alcune intelligenze extra-terrestri. Non sarebbero, cioè, meri messaggi decorativi, ma precise sequenze matematiche e geometriche basate su proporzioni universali – come la sezione aurea e la sequenza di Fibonacci – riscontrabili nelle orbite planetarie e nelle forme biologiche. Di più, se la complessità delle strutture disegnate non può di certo essere addebitata a fenomeni naturali, l’assenza di tracce lasciate nel campo da parte dei presunti autori del disegno così come l’allungamento anomalo dei nodi delle spighe (spiegabile verosimilmente alla luce dell’azione di una fonte di radiazione posta al di sopra del cerchio) non possono che avvalorare le teorie propugnate dagli stessi ufologi. D’altronde, al di là del giudizio dei più scettici, secondo cui questi disegni sarebbero esclusivamente frutto di uomini ingegnosi, rimane comunque innegabile il fatto che i cerchi nel grano evocano un senso di mistero profondo. Che si tratti di arte umana, fenomeno naturale o messaggio extraterrestre, i cerchi nel grano segnano una frontiera sottile tra scienza e misticismo. Forse, in un’epoca sempre più eterea e priva di valori, fatta di comunicazioni rapide ed istantanee, qualcuno – o qualcosa – sta tentando di ricordarci che il linguaggio più antico è ancora scritto nella terra e, con essa, nella luce delle stelle.