Casa Savoia, Aimone d’Aosta sfida apertamente il cugino Emanuele Filiberto concedendo alla propria moglie, Olga di Grecia, l’onorificenza di Dama di Gran Croce di Giustizia dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro

Si tratta della prima onorificenza concessa da Aimone di Savoia ad un membro della Casa sabauda. Un provvedimento che apre un “contenzioso” con il nipote di Umberto II, il Principe Emanuele Filiberto

Aimone di Savoia sfida apertamente Emanuele Filiberto concedendo alla propria moglie, Olga di Grecia, l’onorificenza di Dama di Gran Croce di Giustizia dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro

Sua Altezza Reale la Principessa Olga Isabella di Savoia-Aosta, nata Principessa di Grecia, ha compiuto 54 Anni. E’ infatti nata ad Atene l’11 novembre 1971, figlia secondogenita del Principe Michele di Grecia e di Marina Karella. Quale migliore occasione del genetliaco, per ricevere, da parte del marito Principe Aimone di Savoia-Aosta, la Croce in brillanti e smeraldi, di Dama di Gran Croce di Giustizia dell'Ordine Religioso dei SS. Maurizio e Lazzaro? Un gesto di aperta sfida nei confronti del cugino Emanuele Filiberto di Savoia, Gran Maestro dell’Ordine dopo la scomparsa del padre Vittorio Emanuele nel 2024. Di fatto si vanno a creare due Ordini “paralleli”, così come già avvenuto da molti anni in Casa Borbone delle Due Sicilie, con, da una parte, l’Ordine “spagnolo” capeggiato da Pedro di Borbone delle Due Sicilie e, dall’altra, l’Ordine “italiano” capeggiato da Carlo di Borbone delle Due Sicilie. Come andrà a finire tra i due rami di Casa Savoia? C’è chi sostiene a carte bollate, chi invece molto più semplicemente con una reciproca non curanza uno dell’altro, come appunto già avviene in Casa Borbone da molti anni, trattandosi del resto di ordini non statali ma concessi da dinastie ex regnanti. Secondo la legge italiana nessun cittadino italiano può conferire onorificenze, al di fuori del Presidente della Repubblica italiana in carica (lo fa il Papa con le onorificenze e gli Ordini cavallereschi vaticani ma si tratta di un capo di Stato estero, il Vaticano appunto) pertanto, in realtà, sia Aimone che Emanuele Filiberto non avrebbero la titolarietà di conferire tali onorificenze, se non nell’ottica di “attestati” privatistici. In questo senso c’è sempre stata una certa non curanza da parte delle autorità italiane, anche perché le onorificenze che conferivano sia Umberto II, che il figlio Vittorio Emanuele, avvenivano da parte di due apolidi, in territorio estero, in quanto entrambi esiliati e privati della cittadinanza italiana. Adesso che Emanuele Filiberto ha riottenuto passaporto e cittadinanza italiana, dopo la cessazione dell’esilio nel 2002, e dopo la scomparsa del padre Vittorio Emanuele, Aimone di Savoia ha voluto sfidare apertamente il cugino Emanuele Filiberto, creando un “suo” Ordine mauriziano. La situazione è abbastanza imbarazzante ed intricata perché si crea una frattura sempre più profonda tra “Aostiani”, coloro che riconoscono i diritti di successione al trono italiano al ramo Savoia-Aosta, e i partigiani dei discendenti di Umberto II, il defunto Vittorio Emanuele e adesso di suo figlio Emanuele Filiberto, Principe di Piemonte e Principe di Venezia, XXVII Duca di Savoia, XXIX Gran Maestro dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, XVIII Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e VII Gran Maestro dell'Ordine Civile di Savoia Per Grazia di Dio e Diritto Ereditario, Capo della Real Casa (come riportato dal suo Profilo internet ufficiale). Come andrà a finire? La saga reale italiana continua e appassiona i lettori di cronache gossip, stufi di seguire solo gli scandali a sfondo sessuale dei reali inglesi.