Emanuele Filiberto di Savoia a Vicoforte: "Dovevano trovare un colpevole e lo hanno trovato nella figura di Re Vittorio Emanuele III. Quello che è successo in questi 80 anni è vergognoso"

La giornata dedicata al ricordo dei penultimi sovrani d’Italia, partiti in esilio per l’Egitto dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele III il 9 maggio 1946

Emanuele Filiberto di Savoia alle celebrazioni di Vicoforte: “Hanno trovato un colpevole in Vittorio Emanuele III, ma è stato un grande Re”

“Spero che sia un momento di grande riflessione di grande dialogo, un dialogo costruttivo perché quello che è successo in questi 80 anni è stato qualcosa di vergognoso. E’ stata una riscrittura della storia perché dovevano trovare un colpevole e questo colpevole lo hanno trovato nella figura di Sua Maestà Re Vittorio Emanuele III. Noi oggi siamo qua per dimostrare il nostro affetto ad un grande Re ed una grande Regina, sono molto felice che siate tutti qua riuniti, vi saluto con tanto affetto, ringrazio di nuovo l'Istituto Nazionale per le Guardie d'Onore. Sono anche molto felice che mio cugino Don Agostino Guarienti sia qua con me. Ringrazio tutti voi per questo affetto viva il Piemonte, viva Casa Savoia, Viva l’talia”. Con queste parole pronunciate da Emanuele Filiberto di Savoia davanti il Santuario di Vicoforte, dove dal 2017 riposano le spoglie di Re Vittorio Emanuele III, rimpatriato con un volo militare da Alessandria d’Egitto, e della Regina Elena, che riposava nel cimitero di Montpellier nella tomba del suo medico, si è conclusa la giornata dedicata al ricordo dei penultimi sovrani d’Italia, partiti in esilio per l’Egitto dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele III il 9 maggio 1946, in favore del figlio Umberto II di Savoia circa un mese prima del referendum istituzionale del 2 giugno. Emanuele Filiberto di Savoia non si limita a elogiare la figura dei bisnonni ma si spinge più avanti, con un elogio alla premier: “Con Meloni finalmente un’Italia è stabile. Siamo vicini agli 80 anni della Repubblica ma è importante parlare anche degli 85 del Regno d’Italia”. Il Ministro della Difesa Crosetto, non potendo essere presente, ha mandato un messaggio scritto: “Ricordare i sovrani significa riflettere sul percorso del nostro Paese”. L’evento, organizzato dall’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (I.N.G.O.R.T.P.), ha riunito rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e dei Reparti Storici, oltre a numerose autorità civili e militari. Il programma della giornata si è aperto alle 9 con il ritrovo dei partecipanti, seguito alle 10 dallo sfilamento con onori alla Massima Autorità militare e dalla tradizionale alzabandiera, accompagnata dalla Fanfara ANA “Montenero” di Torino. La messa in suffragio dei reali è stata officiata alle 11 alla presenza di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca di Savoia e Presidente Onorario I.N.G.O.R.T.P. Al termine della funzione ci sono stati gli interventi istituzionali delle autorità. «L'anno prossimo festeggeremo gli 80 anni della Repubblica Italiana, ma non dobbiamo dimenticarci di quello che c'è stato prima». Al termine della Messa è stata consegnata al rettore del Santuario Don Flavio Begliatti una medaglia destinata al polo spirituale, che ospita i sepolti. Fra le guardie d’onore anche l’artista Giacomo Pintus, che nel 2000 ha scolpito il busto della regina Elena per la guardia d’onore del Pantheon, e dopo 25 anni ha riprodotto una miniatura del busto.