“Penso Positivo”: la luce che nasce dal dolore di un padre per far splendere la vita di tanti
Quando una tragedia colpisce, c’è chi cade nell’ombra… e chi la trasforma in luce. Penso Positivo by Tommaso è questo: l’epica corsa verso la speranza, la scelta di non arrendersi al dolore ma di farne motore di cambiamento sociale
Tommaso Acciarini aveva 17 anni quando la sua vita – segnata da un incidente da bambino che lo aveva portato fra interventi, ospedali, ricoveri e una vicenda complessa – è finita improvvisamente dopo un lungo percorso di attesa, cure e affetto infinito.
Ma ciò che avrebbe potuto restare una storia solo di dolore, si è invece trasformato nell’eredità viva che il papà Sandro Acciarini e la mamma Catia Borsellini hanno deciso di custodire con un nome che risuona come impegno: Penso Positivo by Tommaso.
Un messaggio che scuote
Nel libro scritto da Sandro, Voglio solo essere felice, non troverete lacrime di rammarico tanto quanto troverete una volontà feroce di vedere oltre le difficoltà. Tommaso non era “fragile”: era un ragazzo con grande forza interiore, con ironia, sorridente anche quando la vita sembrava remargli contro. Sebbene la sofferenza abbia segnato il suo percorso, il libro non è un diario del dolore, ma un manifesto di speranza.
Un’associazione che cresce
Da quel dolore nasce un impegno concreto: Penso Positivo by Tommaso è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) con sede a Foligno, che lavora per inclusione scolastica, sostegno alle famiglie, supporto per ragazzi con disabilità, disagio sociale o economico.
Alcune cifre: nell’ultimo anno scolastico l’associazione ha finanziato centinaia di ore di supporto specialistico per studenti in situazioni difficili, grazie alla raccolta fondi, al coinvolgimento della comunità, a iniziative pubbliche.
Un’eredità che illumina
La forza del messaggio di Tommaso non sta tanto nel suo silenzio – perché non è più qui – quanto nella voce che continua a parlare per lui. “Io guardo il cielo, ma anche il cielo guarda me”, scriveva in un tema alle medie: una frase che oggi risuona potente, perché non è solo ricordo: è sfida. A tutte le scuole, a tutte le comunità: accogliere, includere, amare la diversità come valore.
Come una fenice, è bello pensare che alcune storie buie possano risorgere più di prima e illuminare con un gesto d'amore tutti gli altri.
Ciao Tommaso!