Una storica distilleria campana prima azienda al mondo ad aver sottoposto partite di bottiglie di liquore ad affinamento subacqueo

Prima azienda al mondo ad aver sottoposto partite di bottiglie di liquore ad affinamento subacqueo l’Antica Distilleria Petrone di Mondragone, nel Casertano, fondata ufficialmente nel 1858, ma con radici nel XVIII secolo, già fornitrice della real Casa di Borbone

In Campania i liquori s'affinano sott'acqua e i risultati, dal punto di vista organolettico sono sorprendenti.

La prima azienda al mondo ad aver sottoposto partite di bottiglie di liquore ad affinamento subacqueo è l’Antica Distilleria Petrone di Mondragone nel Casertano, fondata ufficialmente nel 1858, ma con radici nel XVIII secolo, già fornitrice della real Casa di Borbone, oggi alla quinta generazione, spiega senza nascondere l'orgoglio dell'appartenenza l'amministratore delegato Andrea Petrone.  

Il mare come cantina

450 le bottiglie collocate nel 2024 underwater, al largo dell'iconico Castel dell’Ovo. L’operazione di recupero è avvenuta nel week end che si è appena chiuso con il coinvolgimento dei ragazzi dell’Area penale di Napoli che partecipano al progetto MareNostrum, sostenuto tra gli altri proprio dall'Antica Distilleria Petrone. 

Le bottiglie di limoncello sono rimaste per un anno a 13 metri di profondità, cullate dalle correnti marine, a temperatura costante, al completo riparo dalle fasi lunari e in assenza di luce e ossigeno. Saranno quindi sottoposte ad uno specifico programma di ricerca per definire, con metodo scientifico, gli effetti dell'affinamento underwater sulla maturazione del distillato.

Le analisi della Federico II

L'affinamento subacqueo del limoncello è stato preceduto nel 2023 da quello di un altro distillato della Petrone, l'Elixir Falernum del quale, nel 2023, furono collocate alcune centinaia di bottiglie in prossimità dell’antica città sommersa di Sinuessa, lungo le coste di Mondragone, poi riportate in superficie nel 2024 e sottoposte ad analisi e ricerche da parte di un team composto dai Prof. Pasquale Ferranti e Alessandro Genovesi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dal Salvatore Velotto dell’Università San Raffaele di Roma.

Lo studio, in due fasi, ha messo a confronto 17 bottiglie affinate sott'acqua con altrettante bottiglie di controllo sottoposte al normale affinamento in cantina, selezionate utilizzando uno schema a croce per garantire un campionamento rappresentativo. 

Nella prima fase è stato impiegato un naso elettronico dotato di 10 sensori mentre nella seconda fase si è passati alle analisi chimico-fisiche.

Lo studio ha portato a concludere che "l’ambiente subacqueo, caratterizzato dalla presenza di luce blu-verde e vibrazioni marine, ha contribuito alla maggiore formazione di furani e furanoni nei liquori invecchiati sott’acqua. Questi composti sono noti per arricchire il profilo aromatico con note di caramello, fragola, tostato e mandorla. I campioni affinati in cantina, al contrario, hanno subìto un processo di invecchiamento più rapido rispetto ai campioni sottomarini", hanno spiegato i ricercatori nel corso di un incontro tenuto al Real Yacht Club Canottieri Savoia, moderato dal giornalista Angelo Cerulo.

Lo stesso procedimento di studio sarà adesso applicato al limoncello. 

Per le bottiglie riportate in superficie la Distilleria Petrone sta creando un apposito disciplinare per la commercializzazione, mentre per il packaging era stato indetto un contest vinto da Vincenzo Volino e Sara Petrucci.