Trussardi presenta “The Gentle Society”: un manifesto di eleganza gentile alla Milano Fashion Week
Nel cuore della Milano Fashion Week, Trussardi svela “The Gentle Society”, un corto-manifesto diretto da Simone Yang che segna una nuova tappa nel percorso culturale del brand, proponendo un’estetica della presenza e della gentilezza come rivoluzione silenziosa.
Volti e voce di una nuova visione
Protagonisti assoluti sono Eva Herzigová e Fernando Lindez: lei sorprende prestando per la prima volta la propria voce a un brano inedito; lui incarna una sensibilità contemporanea, discreta e magnetica, dando corpo a un dialogo intergenerazionale fatto di sguardi e dettagli.
Un club sospeso nel tempo
Ambientato in un club rarefatto e onirico, il cortometraggio evoca il fascino dei film d’autore: qui la narrazione si costruisce su gesti minimi, connessioni silenziose e immagini che suggeriscono più che dichiarare, trasformando il quotidiano in racconto.
La poetica della gentilezza
“The Gentle Society” non è solo un film: è un lessico valoriale che ridefinisce l’eleganza contemporanea attraverso sincerità, cura e attenzione ai dettagli, invitando a rallentare, ascoltare e riconoscere la bellezza nei gesti semplici.
Moda che diventa cultura
Scena dopo scena, la moda diventa linguaggio e la cultura esperienza: Trussardi rinnova il proprio ruolo di attore culturale, aprendo un presente alternativo in cui la gentilezza non è fragilità, ma forza trasformativa.
Eleganza come presenza
Il corto-manifesto mette al centro una femminilità e una mascolinità consapevoli, dove la misura sostituisce l’enfasi e la presenza diventa stile, in un equilibrio di luce soffusa, pause e silenzi eloquenti.
Un mondo possibile
Ogni elemento visivo è progettato per evocare: uno spazio ovattato, tempi dilatati, dettagli che accarezzano lo sguardo e suggeriscono un “come” prima ancora di un “cosa”, indicando un nuovo modo di abitare il tempo.
Il nuovo corso Trussardi
Con “The Gentle Society” il brand ridefinisce il proprio immaginario: un’eleganza che nasce dalla sensibilità, che vive nella coerenza dei gesti, nella delicatezza consapevole, nella capacità di scegliere la lentezza come forma di profondità.
Manifesto di una rivoluzione quieta
Il messaggio si fa manifesto: la gentilezza è rivoluzione quando diventa pratica quotidiana, relazione autentica, sguardo attento; una grammatica estetica ed etica che Trussardi pone al centro del proprio futuro creativo.
La Gentle Society è diventata esperienza vissuta: stanze piene di luce morbida, conversazioni sussurrate, dettagli che si rivelano solo a chi sa fermarsi a guardarli. È lì che la moda smette di essere immagine e torna ad essere relazione: un gesto che accoglie, uno sguardo che rispetta, una presenza che non invade ma illumina. La gentilezza non è un abbellimento retorico, è una postura del cuore; è l’atto radicale di scegliere la misura al posto dell’eccesso, la profondità al posto della fretta, l’ascolto al posto del rumore.
Così, scena dopo scena, l’idea di eleganza si fa promessa: vivere con attenzione, dare valore al tempo, trattare ogni incontro come un’opportunità di cura. È un invito a portare questa grammatica di luce fuori dal club sospeso nel tempo, nelle strade reali, nelle giornate imperfette, nei ritmi che ci attraversano. Perché la rivoluzione più potente è quella che si compie senza alzare la voce, quando la bellezza non chiede di essere vista, ma condivisa.
A testimoniare la forza di questo nuovo corso, numerosi gli ospiti che hanno scelto di esserci e di farsi parte di questo lessico comune: tra i volti presenti anche Bresh, Tedua, Myss Keta e altri protagonisti della scena contemporanea, presenze diverse ma unite dalla stessa sensibilità verso un’idea di stile che nasce dall’autenticità. In loro, come nel pubblico che ha colmato le sale, si è riflessa la promessa di “The Gentle Society”: un futuro più attento, più umano, più vero. Una rivoluzione quieta, destinata a lasciare il segno.