John Richmond SS26: la moda diventa esperienza con Culture Vulture

La moda è in continua trasformazione, sempre più orientata a superare i confini tradizionali della passerella per diventare linguaggio vivo, interattivo e immersivo. Per la stagione Spring/Summer 2026, John Richmond compie un passo deciso in questa direzione e lancia Culture Vulture, un format che reinventa la presentazione di una collezione, trasformandola in un’esperienza collettiva dove musica, moda e performance si fondono in un unico flusso creativo.

L’evento si sviluppa lungo tre notti consecutive in tre capitali simbolo dello stile e della cultura contemporanea: Londra, Milano e Parigi. Non si tratta di una semplice sfilata, ma di un viaggio che attraversa luoghi, persone ed emozioni, portando il pubblico a vivere la moda piuttosto che limitarsi a osservarla.

Londra: quando la moda incontra il clubbing

La prima tappa di Culture Vulture prende vita a Londra, durante la Fashion Week, all’interno di STEREO, un club iconico situato nel cuore di Covent Garden. Qui la collezione SS26 invade lo spazio e lo trasforma in una dimensione ibrida, a metà tra passerella e concerto. La tradizionale divisione tra modelli, pubblico e musicisti svanisce, dando vita a un’esperienza unica dove la musica e l’energia della città diventano parte integrante della narrazione.

L’atmosfera è cruda, vibrante, intrisa dello spirito ribelle che da sempre caratterizza il marchio. La band interrompe e contamina la sfilata, mentre i modelli si muovono tra la folla, creando un dialogo diretto con gli spettatori. I capi non si limitano a sfilare, ma prendono vita, esprimendo l’anima autentica di Londra e del suo panorama underground.

Una collezione che celebra le sottoculture

Per questa stagione, John Richmond si ispira alle proprie radici musicali, creando una collezione che rende omaggio allo spirito libero e curioso del cosiddetto culture vulture, figura che si nutre di stimoli diversi e che attraversa mondi lontani tra loro.

Il risultato è un mosaico di influenze che spaziano dalla sensualità dei soul boys degli anni Settanta alle atmosfere pre-punk americane, dal fascino sofisticato della scena clubbing fino alle suggestioni gotiche. Queste ispirazioni si intrecciano in una narrazione coerente che parla la lingua unica e inconfondibile di Richmond.

I tessuti dialogano attraverso contrasti audaci: il satin incontra l’organza, il pizzo e la georgette si combinano con la pelle e il denim vissuto, mentre i ricami couture si confrontano con grafiche ispirate ai tatuaggi. È un gioco di opposti, tra romanticismo e ribellione, tra eleganza e spirito di strada. La palette cromatica si ancora ai toni classici del nero e dell’avorio, accesi da improvvisi bagliori di oro, turchese e giallo, in un equilibrio tra raffinatezza e sovversione.

La notte non finisce con la sfilata

L’esperienza londinese non si conclude con l’ultima nota della band. Una volta terminata la presentazione, John Richmond collabora con The1989, piattaforma dedicata alla cultura underground contemporanea, per organizzare una festa che rispecchia l’anima autentica e cosmopolita della città.

La serata diventa un evento corale, dove musica, performance e moda si intrecciano senza confini. DJ di fama internazionale si alternano alla console, tra cui Paul Simon dei The Clash e Dan Donovan, mentre Faris Badwan dei The Horrors porta sul palco la sua visione artistica. La poetessa Solange Smith aggiunge un momento di intensità emotiva con una performance dal vivo, mentre altri nomi della scena underground londinese contribuiscono a creare un clima di elettricità palpabile.

Tutto viene documentato dall’obiettivo di The Cobra Snake, fotografo noto per la sua capacità di immortalare il caos e la bellezza dei momenti più autentici, trasformandoli in immagini iconiche che raccontano l’essenza di una generazione.

Milano e Parigi: la community come protagonista

Dopo Londra, Culture Vulture approda a Milano e Parigi, portando con sé la stessa energia ma declinandola in forme diverse. Qui l’evento si trasforma in una serie di incontri aperti, a metà tra sfilata, installazione artistica e performance collettiva.

In queste città, i capi non vengono soltanto presentati: vengono vissuti. Musicisti, ballerini, stylist e artisti diventano parte integrante della scena, assorbendo e reinterpretando l’identità Richmond. La collezione si fonde con il ritmo urbano, mentre il pubblico partecipa attivamente, contribuendo a creare un dialogo continuo tra brand e comunità creativa.

Un nuovo linguaggio per la moda

Con Culture Vulture, John Richmond propone una riflessione sul significato della moda contemporanea. Non più un rituale elitario e distaccato, ma un’esperienza collettiva fatta di energia, movimento e partecipazione.

Tre città, tre notti, un messaggio: la moda non è solo un abito da osservare, ma un linguaggio vivo che si esprime attraverso le persone che lo indossano, lo suonano e lo vivono. Non nella perfezione, ma nell’energia. Non nel silenzio, ma nel suono.