Una brutta malattia mentale ha colpito la specie: “L'età anagrafica non conta, abbiamo l'età che ci sentiamo"
L'ennesima negazione della realtà vista dalla parte di un anziano consapevole della sua età anagrafica (il titolo nonne che ciulano mi sembrava brutto...)
Viviamo ancora (e temo per sempre, il sempre umano naturalmente, che ha la durata di un istante che passa) nel mondo fisico, ma il distacco dalla realtà ha colpito in maniera devastante la maggior parte della specie. L'homo sapiens si prepara all'ibridazione con la macchina negando la realtà. Umberto Scapagnini fu l'iniziatore (e morì giovane!), ora è tutto un raglio d'asini.
Ferragosto, tempo di feste di paese. Ho 63 anni, l'età giusta per essere stato un fan di Freddy Mercury. Alle nove e trenta sono sotto il palco: un ragazzo bergamasco e la sua band (tre elementi, chitarra elettrica, basso e batteria) iniziano il loro “Tributo ai Queen”.
Insieme a me, ma più distanti dagli altoparlanti, mia moglie e mia figlia minore. Nessun millennial: le feste di paese, si sa, sono una reliquia del Novecento (e Freddy è morto 34 anni fa!).
Dopo le prime tre canzoni, l'atmosfera si scalda. Un gruppo di tedeschi ubriachi canta a squarciagola e le mie vicine li imitano. Inizia Under Pressure e anch'io mi lascio trasportare (ho amato David Bowie per tutta la mia vita): la mia vicina mi si appoggia e sorride. Gelo, taccio: avance, momento di empatia, ricordo di concerti passati in cui si finiva in gloria?
No, non è la prima volta. Mi successe con faccia di botox, la mia vicina di casa a Milano: mi invitò al Conservatorio e a un certo punto mi prese la mano: mi voltai e vidi una settantenne di plastica, rifatta da un chirurgo senza scrupoli che l'aveva resa una maschera grottesca. Dopo un attimo di terrore, mi limitai a scuotere la testa: no, no e no! La prese male: era certa di avere trent'anni, forse venticinque.
Ora, non ho nulla contro una lunga vita sessuale. Lungi da me ogni moralismo (da che pulpito, dopo la vita che ho condotto!). So bene che anche le donne – in questo Ventunesimo Secolo – hanno diritto alla piena soddisfazione... ma perché proprio con me?
Io so di avere sessantatré anni, me ne accorgo quando sempre più spesso ragazzi beneducati si alzano per lasciarmi il posto in metropolitana. Memorabile la cassiera del Carrefour che alla mia constatazione: “Ho dimenticato la tessera e non ho documenti: peccato, oggi c'è lo sconto anziani” ha risposto con uno splendido sorriso: “Non si preoccupi, lo vedo che è anziano: glielo faccio lo stesso”.
Senza essere uno psichiatra, io temo che la negazione dell'età anagrafica sia una malattia mentale, un ennesimo sintomo del male dei nostri tempi: la negazione della realtà. Preludio al metaverso: nei siti per incontri allegre pensionate si definiscono “ragazza solare”. Frequentatore per scopi (lettera o aperta o chiusa, decidete voi) letterari, ho narrato la vicenda del mio appuntamento con Nutellina 7 volte: mi aspettavo una giovane ninfomane, si è presentata una signora pugliese che ha chiarito subito l'equivoco: “Ho sette nipoti”.
Un po' invidio queste nonne che ciulano, vogliose di godersi la vita fino all'ultimo istante. Tuttavia, prudenzialmente, eviterò la festa di Ferragosto.
di Alfredo Tocchi, 13 agosto 2025