Il "Giubileo dei giovani" di Papa Leone: un insegnamento e un esempio luminoso da vero Papa; cioè da "piccolo Padre"

Dopo venticinque anni il Papa torna a Tor Vergata: continua il fuoco spirituale acceso da Giovanni Paolo II

Per chi come chi scrive visse con entusiasmo e gioia il grande Giubileo del 2000 e la sua Giornata Mondiale dei Giovani seguendo la paterna voce di San Giovanni Paolo II è stata una simile gioia vedere la grande spianata di Tor Vergata ancora strapiena di una folla immensa di giovani provenienti da tutto il mondo per ascoltare il paterno e luminoso insegnamento di Papa Leone XIV che ha parlato come un vero "Papa" cioè quel "piccolo Padre" che Cristo ha voluto come suo rappresentante in terra in aiuto alla fede. Identica la struttura della GMG del 2000: le testimonianze di giovani cattolici scelti da nazioni ed esperienze differenti e significative, l'invocazione allo Spirito Santo, i canti stile Taizè per favorire un clima di raccoglimento e attenzione interiore, l'adorazione euraristica e la predicazione del successore di Pietro, commovente e calda come venticinque anni fa. E' straordinario vedere più di un milione di giovani in silenzio in adorazione della presenza di Cristo nella suo sacramento eucaristico, come è straordinario vedere e ascoltare il Papa di Roma parlare come un padre da cuore a cuore a tanti giovani, nella comune fede cristiana. Un Giubileo nel segno del cuore e nel segno di Sant'Agostino che Papa Leone ha citato più volte come teologo della "pace del cuore in Dio" in un cammino di ascesi e cambiamento interiore. Papa Leone è giunto portando la croce e portando la croce ha camminato con i giovani e ha salito la scalinata per posizionarsi sull'alto palco centrale. Un segno e un esempio molto eloquente: portare la propria croce con dignità e coraggio perchè al centro di essa vive Cristo! Il cuore del suo discorso è stato il tema della donazione da cui viene la felicità. Solo nella donazione piena di se a Dio e agli altri troviamo il senso vero della vita e ha giustamente posto i Sacramenti di Cristo al centro della prospettiva della vita e quali atti di incontro e di donazione radicale di Dio e delle anime. Vedere il Papa finalmente in ginocchio di fronte all'Ostensorio è una consolazione e una gioia, dopo anni di freddezza bergogliana. Molto bella anche la citazione delle celebri parole di Giovanni Paolo II di venticinque anni fa e sempre attuali: In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. Stupenda anche il suo commento al Vangelo dei discepoli di Emmaus: l'attesa in cammino unita alla Parola vivente di Dio che scalda i cuori e apre il senso delle Scritture congiungendo Parola a carne. Dalle "sentille del mattino" ai "pellegrini della speranza" il mondo se non vuole ridursi ad un deserto spirituale può trovare ancora una voce accogliente e sapiente nella voce profonda del successore di Pietro, a Roma. Una voce che sa aprire un varco di speranza verso il futuro, senza altro fine del bene stesso. Ancora splende una luce da Roma, per il mondo. Grazie Papa Leone!