Alicia Keys interessata al Castello di Montalto Pavese in vendita per 10 milioni di euro

Voci di visite e trattative in corso per la celebre artista americana

Potrebbe essere Alicia Keys, star mondiale della musica, a comprare il Castello di Montalto Pavese. La voce in paese gira da tempo. Sono sempre di più i commenti che circolano riguardo al fatto che la musicista Rnb sarebbe interessata all’acquisto del maniero per farne la sede della propria produzione. Non solo, c’è chi dice che lo abbia visitato un paio di volte, che avrebbe firmato il libro degli ospiti e che la trattativa sia effettivamente in corso. Il castello, in vendita da diversi anni (almeno dal 2020), è stato edificato nel 1593 sui resti di un’antica rocca del 1200, ha 55 camere da letto e altrettanti bagni, una superficie interna di 7mila metri quadrati e un parco di ben 270 ettari attraversato da una stradina privata lunga 3 chilometri. Particolarmente d’impatto è la sua grande terrazza panoramica, affacciata sul pittoresco paesaggio collinare dell’Oltrepo. Di proprietà del conte Balduino, avrebbe bisogno di diversi interventi di ristrutturazione: nonostante conservi i suoi splendidi saloni e gli arredi d’epoca, di recente non è più stato abitato, ed è stato aperto saltuariamente dal Fai per le visite guidate. Il prezzo? L’agenzia immobiliare non lo rivela, ma in paese si parla di una cifra compresa tra gli 8 e i 10 milioni di euro. Perché Alicia Keys (17 Grammy Awards vinti, oltre 90 milioni di dischi venduti e hit del calibro di “No One” e “You don’t know my name”) possa essere interessata all’acquisto di questo immobile è difficile a dirsi, ma potrebbero pesare le sue origini italiane. «Le voci – e le suggestive ipotesi – su un possibile acquisto del nostro Castello di Montalto da parte di Alicia Keys, - commenta cauto il sindaco di Montalto, Paolo Repossi - sono arrivate anche a noi, ma al momento non risultano fonti ufficiali a conferma. Tuttavia, qualora dovesse concretizzarsi un investimento di questo calibro, saremo lieti e orgogliosi di accoglierla nella nostra comunità, come facciamo con tutte le persone che scelgono di trasferirsi qui o di credere sul territorio».