PERSONE ANORMALI - Episodio 29 - Contessa, contessa, cos'è mai la vita; è l'ombra di un sogno sfuGente, è l'ombra di un sogno d'amante
Lei e lui erano tipi eleganti, anche in mutande. Quando vennero a prenderli anche se lei era tecnicamente in mutande, si capiva a prima vista che era stata buttata giù dal letto e che di suo era palesemente una per bene, mentre lui, che era vestito da rappresentante delle gens bien, faceva trasparire tutto fuorché loschitudine nonostante le circostanze da film di Luc Besson. Questo dettaglio non fu ininfluente sulle modalità del fermo di Polizia, che fu svolto in tempi non certo celeri, anche se gli interrogatori e i controlli furono intensi, soprattutto per lei che parlava malino in francese. Non fu loro consentito neanche di cercarsi un nuovo B&B per dormire un po', pendendo un arresto immediato, se non molto tardi addirittura la mattina successiva, e praticamente agli arresti domiciliari: due morti sul pavimento non sono uno scherzo. Fin da subito la versione da loro fornita fu coerente ma non fu creduta granché, visto che del resto era certamente un po' tirata. Furono riportati al B&B teatro della sparatoria per ricostruire sur place l'accaduto e sottoposti ad una serie di analisi e successivi interrogatori, sempre più pressanti ed accusatori. La situazione fu logicamente giudicata molto strana per essere un semplice tentativo di furto e stupro andato a male e soprattutto il colpo di grazia inferto da LUI al boss già steso a terra era un elemento di massima discrasia con la tesi dei due poveri turisti aggrediti da una banda dell'Arancia Meccanica. Purtuttavia non v'era nessuna altra tesi alternativa che reggesse nemmeno in altra direzione, visto che i due soggetti deceduti erano delinquenti schedati, anche se per reati di ben altra caratura che non un improvvisato e folle sequestro di persona, mentre le due presunte vittime erano una rispettabile nonché incensurata coppietta di provincia italiana.
Al terzo giorno di sostanziale misura cautelare e contattate le autorità italiane fu loro detto che sarebbe stato forse consentito di ripartire per Genova, in tempi ancora da chiarire. Anche se il magistrato che li aveva interrogati il secondo giorno, pur piuttosto cortese e affabile, non gli aveva staccato gli occhi di dosso, un po' in stile tenente Colombo, né si faceva fatica a capire che non si era bevuto la storia e che avrebbe voluto volenterosamente spedirli nelle patrie (corso-francesi) galere. Ma in assenza di prove nonostante i due cadaveri stecchiti da lui (e necessariamente da nessun altro), in realtà elementi per trattenerli oltre non sussistevano a sufficienza.
Finite le primissime massacranti indagini Lui e Lei si ritrovarono paradossalmente a passare in una sorta di stato di grazia, come se sospesi in una bolla surreale, senza parlare se non a tratti di ciò che era successo, per ovvia paura di essere intercettati, e interpretando quindi la parte di persone ancora sotto shock, anche se al commissariato erano stati reattivi e ben presenti, ma ci poteva ampiamente stare che avessero a subire un forte stress di rimbalzo. Lei e Lui si sentirono di conseguenza all'unisono concentrati unicamente sul loro vicendevole rapporto a due, con meno verbi possibili, liberi persino da sé stessi e dal loro stesso eloquio normalmente fiorito. Si potrebbe dire che si scavarono uno stato di stazionaria felicità per costrizione, oltre che per comunque scampato pericolo di vita, anche se le rogne incombevano eccome. Pensarono, per giorni galleggianti, di essere radicalmente liberi di essere tenacemente legati l'una all'altro. Strano in verità che ci sia bisogno di ammazzare materialmente qualcuno per poterselo permettere.
Bongré malgré, si colsero insieme a gestire questa cosa senza piagnistei e senza angoscia, anche se da un momento all'altro avrebbero potuto finire in conclamato stato d'arresto o molto peggio, stesi da un paio di sicari venuti a finire il lavoro. Ma era alacremente così bello essere fuori dal mondo, lontani dalla propria afosa città, completamente fuori programma e fuori di testa, pure; fosse stato pure in un villaggio sperduto della Serbia centrale o della Moldavia, ma erano nella bella Ajaccio invece, anche se non era loro consentito neanche di andare a comprarsi un ghiacciolo, figurarsi di andare in spiaggia a fare il bagno.
Ma Lei continuava a guardarlo con quegli occhi da finto estremo oriente, e come se fosse veramente qualcuno, come se fosse ormai una specie di fascinosissimo Dillinger o Pretty Boy Floyd e non il semplice travet che era, seppur fintamente. Lo guardava come si guarda uno che si ama, sempre più coinvolta. Lui scopriva in lei cose sempre più kinky, maliziosette e salienti, sostanzialmente ogni 3,5 minuti. Se mai aveva avuto dubbi, e non ne aveva mai avuti, sulla prontezza di sinapsi di lei, ora si era quasi abbandonato ad una forma di quadrata ammirazione. Si costringeva a non guardarla per quanto si sentiva addosso la presenza di lei; anche perché lei era diventata ancora più affettuosa in abbondanza, per compensare la pressione degli eventi.
Una di quelle sere stavano mangiando delle grosse pizze gentilmente offerte dal commissariato, dato che appunto erano confinati in casa. Dal piccolo balconcino di cui disponeva l'altrettanto piccolo B&B un bel po' fuori dal centro in cui si erano dovuti trasferire visto che l'altro era sotto sequestro, si erano messi a guardare lo spettacolo di un plenilunio davvero basso sul cielo blunotte. Avevano ascoltato un paio di pezzi degli Air, una canzone di Marvin Gaye, una dei Roxy Music e una di Francesco De Gregori e poi una vecchia colonna sonora di Nicola Piovani. Lei fumava e ogni tanto diceva una piccola bestemmia solo per farlo ridere. Lui non aveva voglia di finire la seconda bottiglia di Rosé Estandon. Erano quasi vicini ad una irripetibile capacità di accettazione di quanto c'è di magnifico a questo cazzo di mondo, così bello e circondato da fogne. Lei disse una altra battuta irresistibilmente divertente, senza richiami di amarezza, e lui pensò per un momento di avere ottenuto molto di più di quanto avrebbe ottenuto distruggendo completamente il Grattacielo Pirelli. Forse pensò che la sua vita di prima era una merda e che esisteva qualcosa per uscirne, ma questo non fece altro che infliggergli come una lieve ma sentita pugnalata, mentre rideva, perché anche la salvezza, se sembra a portata di mano, può essere una trappola mortale.
Di Lapo Mazza Fontana